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Patto per la salute, nella nuova bozza torna la farmacia dei servizi

23 Novembre 2019

Spunta una nuova bozza – la 33esima – nella trattativa tra Governo e Regioni per il rinnovo del Patto per la Salute e la farmacia dei servizi riprende il suo posto alla scheda 8, quella dedicata all’assistenza territoriale e alla riorganizzazione della mg. L’anticipazione, ancora una volta, arriva da Quotidiano Sanità, che ieri ha pubblicato l’ennesima riscrittura della bozza d’intesa: tra gli obiettivi da perseguire «per promuovere una maggiore omogeneità e accessibilità dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria», recita il nuovo testo, c’è «la valorizzazione del ruolo del farmacista in farmacia, che è un presidio rilevante della rete dei servizi territoriali per la presa in carico dei pazienti e per l’aderenza terapeutica degli stessi e non solo per la dispensazione dei medicinali, al fine di rafforzare l’accesso ai servizi sanitari. Tale processo trova la prima attuazione nell’ambito del percorso di definizione e attuazione della Farmacia dei servizi e della nuova convenzione nazionale».

Il fatto che la nuova formulazione sia del tutto diversa dalle precedenti dimostra che la sparizione e riapparizione della farmacia dei servizi dalle bozze di lavoro non sia da addebitare a una semplice dimenticanza. Per cominciare il nuovo testo, per quanto apprezzabile, non appare promettente quanto la versione di settembre, dove si diceva di voler «proseguire il percorso di qualificazione del ruolo della Farmacia dei Servizi, che – inserita nelle reti territoriali – partecipi alla gestione di problematiche relative alla salute della persona, ai processi di presa in carico e non solo alla dispensazione del farmaco. L’impegno è quello di una valutazione della sperimentazione in corso (quella di durata triennale sulla remunerazione della farmacia dei servizi, ndr) e una coerente revisione del rapporto convenzionale per una sua applicazione nelle singole realtà regionali».