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Recovery fund, Egualia: serve revisione programmatica dei tetti

3 Febbraio 2021

Per assicurare una reale ripartenza al comparto farmaceutico, occorre che gli interventi del Recovery fund rivolti al settore si concentrino su quattro aree cardinali: una rinnovata governance del farmaco, da attuare anche attraverso «una scelta più razionale dei canali di distribuzione»; una politica industriale di respiro europeo; nuove politiche di acquisto e infine la digital health. E’ quanto chiede Enrique Häusermann, presidente di Egualia (già Assogenerici), in una nota diffusa ieri per riassumere i contenuti della memoria presentata alla commissione Affari sociali della Camera nell’ambito delle audizioni sul Piano nazionale di rilancio e resilienza.

Le proposte di diretto interesse per le farmacie si concentrano nel capitolo relativo alla governance del farmaco, dove Egualia colloca la richiesta di una «revisione programmatica dei tetti di spesa attraverso una scelta più razionale dei canali di distribuzione», ossia convenzionata, diretta e ospedaliera; seguono le proposte di accelerare i meccanismi di prezzo e rimborso, valorizzare la leva concorrenziale rappresentata da generici e biosimilari e reinvestire le risorse risparmiate per allargare il prontuario. «Prioritario» aggiunge l’associazione «il potenziamento della rete della medicina territoriale e i legami con la rete delle farmacie aperte al pubblico, sviluppando le attività in remoto connesse a diagnosi, prescrizione e dispensazione della terapia farmacologica».

Per quanto concerne le politiche di acquisto, le richieste di riforma si concentrano sulle gare di acquisto regionali, che «attualmente rischiano di determinare la fuoriuscita di molte pmi, con l’effetto di un dannoso “monopolismo di ritorno”». Per evitarlo, l’associazione chiede tra le altre cose di «traghettare il sistema di acquisto dal criterio del prezzo minimo a quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa».

Infine, in tema di digitalizzazione, Egualia cita la teleassistenza e la promozione del fascicolo sanitario elettronico, con l’integrazione dei percorsi diagnostico-terapeutici (Pdta) attraverso soluzioni digitali. «La pandemia» conclude Häusermann «ha messo in luce l’importanza di avere modelli sanitari in grado di adattarsi velocemente alle crisi e ha dato il via a una riflessione sul concetto di globalizzazione della produzione farmaceutica. In quest’ottica il Recovery fund rappresenta una grande un’occasione, ma i fondi devono essere utilizzati bene, attraverso un progetto chiaro e coraggioso».