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Remunerazione aggiuntiva, decreto in Stato-Regioni. I piani di Federfarma

29 Luglio 2021

Approda oggi in Conferenza Stato-Regioni per l’esame di rito la bozza di decreto approntata dal ministero della Salute per dare attuazione all’articolo 20 del dl 41/2021, che introduce «in via sperimentale, per gli anni 2021 e 2022, una remunerazione aggiuntiva per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn». Sul piatto ci sono 200 milioni di euro, 50 per il 2021 e 150 per il 2022, da suddividere tra le farmacie del territorio non in base all’abituale margine regressivo – che continuerà a essere applicato sulla spesa farmaceutica corrente – ma su un sistema di quote fisse per confezione che ricorda la remunerazione della dpc.

In particolare, la bozza di decreto riconosce a tutte le farmacie un compenso base di 8 centesimi a scatola, ovviamente per i soli farmaci dispensati in regime convenzionato; se il medicinale è un equivalente con prezzo allineato alla soglia di rimborso, la farmacia riscuote in aggiunta una quota premiale a confezione di 12 centesimi. Nel caso in cui l’esercizio abbia un fatturato annuo Ssn al netto dell’iva compreso tra i 150mila e i 300mila euro, si somma un’ulteriore quota a confezione di 12 centesimi. Invece, se la farmacia è una rurale sussidiata che gode dello sconto forfettario dell’1,5% la quota aggiuntiva ammonta a 14 centesimi a pezzo. Infine, se si tratta di una farmacia rurale o urbana con fatturato Ssn inferiore ai 150mila euro, il fee a confezione sale a 25 centesimi.

Come detto, tali quote andranno ad aggiungersi alla normale remunerazione sul farmaco. In altri termini, dal primo settembre prossimo sino al 31 dicembre 2022 ogni farmaco dispensato in regime di convenzione sarà rimborsato alle farmacie in base a un modello misto, nel quale all’usuale remunerazione basata sul margine si aggiunge il sistema di quote fisse di cui s’è detto in precedenza.

I vertici di Federfarma vanno ripetendo da qualche settimana che il decreto ministeriale rappresenta «una misura ponte» per arrivare velocemente a quella riforma della remunerazione cui il sindacato titolari lavora da quasi tre anni: aggiunto un “fee” al margine, perché la Federazione non dovrà far altro che convincere il legislatore a spostare progressivamente il baricentro dalla quota marginale a quella fissa.

 

Remunerazione attuale Remunerazione decreto Salute Modello Federfarma 2019
30,35% 30,35% + 8 cent.* 7% + 50 cent.**

(*) Più altri compensi fissi in base al fatturato della farmacia
(**) Per i farmaci con prezzo al pubblico < 4 euro. Quote regressive per gli altri.

 

Restano alcuni punti di domanda, a partire ovviamente dal nodo risorse: quando Federfarma presentò la sua proposta di riforma, nell’ottobre di due anni fa, venne detto che il modello presupponeva un incremento del fondo per la spesa farmaceutica convenzionata di almeno 300 milioni di euro; oggi il rifinanziamento si ferma alla metà, 150 milioni di euro per un anno, il 2022. Per i successivi servirà un’altra legge e l’assenso delle Regioni.