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Remunerazione, vaccini, servizi: Speranza risponde ai farmacisti

24 Novembre 2020

Sulla riforma della remunerazione «è stata sviluppata in questi mesi una discussione» con le farmacie e l’Aifa, «ora questa discussione va tradotta in una determinazione, con gli investimenti che saranno necessari». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo videointervento a FarmacistaPiù, il congresso dei farmacisti italiani organizzato quest’anno in edizione digitale. Ospite del webinar di sabato mattina (21 novembre), il Ministro si è espresso sui temi messi sul tavolo in apertura dal presidente della Fofi, Andrea Mandelli: dai vaccini antinfluenzali per la popolazione attiva che non si trovano ai prossimi anti-covid, per i quali i farmacisti rivendicano un ruolo che al momento i piani del commissario Arcuri non contemplano; dall’assenza di regole uniche sui test antigenici, con le regioni che si muovo in ordine sparso, alla riforma della remunerazione; dal rinnovo del contratto dei collaboratori di farmacia alla sperimentazione della farmacia dei servizi che ancora deve partire, Mandelli ha presentato al Ministro una vera e propria agenda di quelle «che oggi rappresentano per i farmacisti le priorità da affrontare».

Nella sua risposta, Speranza ha ricordato gli obiettivi con cui il Governo sta mettendo mano alla Sanità: «Innanzitutto c’è il tema delle risorse: per troppo tempo la prima preoccupazione è stata quella di far quadrare i conti, c’è bisogno di investire di più nel Ssn per una riforma che, tra le sue parole chiave, deve avere anche il concetto di prossimità. E questa è una parola che appartiene al farmacista, una figura che dobbiamo imparare a usare meglio perché ogni farmacista di questo Paese è un’opportunità per un Ssn più vicino ai pazienti».

In questo contesto, vanno quindi collocate le risposte alle sollecitazioni provenienti dalla categoria: sui vaccini covid, per esempio, Speranza ha parlato di una prossima campagna di somministrazione «sena precedenti per questo Paese, nella quale i farmacisti devono essere valorizzati». Sulla remunerazione, il Ministro ha dato conto – come detto in apertura – di una discussione che va ora tradotta in un provvedimento accompagnato dai «necessari investimenti», per costruire una farmacia più forte che possa poi affrontare positivamente anche il rinnovo del contratto di lavoro dei suoi dipendenti.