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Spesa farmaci, da Iqvia allarme che preoccupa Regioni e farmacie

10 Luglio 2019

E’ allarme anche quest’anno sui conti della spesa farmaceutica per gli acquisti diretti, quelli cioè che alimentano la distribuzione ospedaliera e la diretta-dpc. A lanciarlo la società Iqvia, che ieri ha diffuso alcune stime sulle cifre con cui dovrebbe chiudere a fine anno la spesa del Ssn per farmaci rimborsati. A fine anno, dicono le analisi, l’esborso delle Regioni per gli acquisti diretti dovrebbe superare i 10 miliardi di euro, per un incremento del 5,2% sul 2018. Ne risulterà uno sfondamento del tetto di circa 2,4 miliardi, che – per legge – toccherà a Regioni e industria farmaceutica ripianare pariteticamente, cioè 50% le une e 50% l’altra.

Come fa ormai da parecchi anni, la spesa farmaceutica convenzionata (cioè quella che passa dalle farmacie del territorio) dovrebbe invece rispettare il proprio tetto e chiudere con un avanzo di circa 780 milioni di euro. Il declino delle genericazioni, tuttavia, dovrebbe consentirle di chiudere l’anno in leggera crescita sul 2018, anche se dello 0,9% soltanto.

Le farmacie, in sostanza, non dovrebbero trovarsi a fine anno con uno sfondamento da ripianare, ma lo stato di salute della spesa per acquisti diretti deve comunque preoccuparle. Da tempo, infatti le Regioni premono per un riequilibrio dei tetti (che tolga alla convenzionata per dare all’ospedaliera) o ancora per la loro riunificazione in un unico tetto, che lascerebbe ogni Regione libera di ripartire come meglio crede le risorse tra convenzionata e acquisti diretti. Queste, lo si ricorderà, era una delle ipotesi ventilare nel documento sulla governance farmaceutica presentato nel dicembre scorso dal Ministero, mentre sul riequilibrio dei tetti si era pronunciato soltanto pochi giorni fa l’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, nel suo intervento all’Assemblea pubblica di Farmindustria. Per non dimenticare l’accordo sul payback firmato a gennaio dalla stessa Farmindustria e dalla Conferenza delle Regioni, che impegnava le parti a lavorare per una riforma dei tetti di spesa.

Le previsioni di Iqvia per quest’anno, in sostanza, rischiano di dare argomenti a tali misure. «Negli ultimi anni, la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale ha portato all’attuazione di una serie di interventi di contenimento della spesa che hanno avuto un impatto pesante sui bilanci delle imprese farmaceutiche in Italia» è il commento di Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia «bisogna trovare dei meccanismi che attutiscano questo impatto per consentire all’industria di continuare a investire nell’innovazione».