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Vaccinazione covid, i governatori: coinvolgere le farmacie del territorio

9 Dicembre 2020

Si fa ancora fatica a capire se e a quale livello le farmacie del territorio verranno coinvolte nella campagna vaccinale di massa che l’Italia farà scattare all’arrivo dei primi vaccini contro covid. L’altro ieri, in una riunione in videoconferenza con Governo e Regioni, il commissario per l’emergenza pandemica Domenico Arcuri ha illustrato i punti chiave del piano che guiderà la campagna, confermando quanto già si sapeva: entro gennaio inizieranno le vaccinazioni degli operatori sanitari e di ospiti e personale delle Rsa, nel secondo e terzo trimestre si provvederà alla somministrazione più massiccia, quella rivolta alla popolazione.

Secondo quanto riferisce l’Ansa, nell’incontro alcuni presidenti di Regione avrebbero espresso la richiesta di coinvolgere nella campagna anche le farmacie; l’agenzia stampa non fornisce i loro nomi, ma alla videoconferenza erano presenti il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la presidente dell’Umbria, Donatella Tesei, il presidente pro tempore della Calabria, Antonino Spirlì, e il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio.

Dibattute anche le linee guida fornite da Arcuri a proposito del reclutamento dei vaccinatori: sarà indetto un bando nazionale per il reperimento di circa 10mila persone, che saranno assegnate alle varie Regioni; in più, faranno certamente parte dell’operazione i medici di medicina generale. I governatori, tuttavia, avrebbero ritenuto insufficienti i numeri messi sul tavolo dal commissario e qualcuno di loro – sempre secondo l’Ansa – avrebbe fatto presente che, «in fin dei conti, per fare un’iniezione non è necessaria una formazione eccessiva o un aggiornamento continuo tipico di altre attività della medicina».

Non aiutano a sciogliere l’incertezza che grava sulla partecipazione delle farmacie neanche le slide illustrate da Arcuri nella videoconferenza. Si accenna a un loro coinvolgimento «nella fase di generalizzazione, (cioè nella vaccinazione di massa, ndr)», quando «il personale addetto alle somministrazioni potrà essere incrementato con mmg, pls, farmacie, medici competenti, personale sanitario delle Forze dell’Ordine». Non ci sono però altri riferimenti, né nelle slide dedicate alla composizione degli staff vaccinali (un medico e quattro infermieri nei punti vaccinali, sei inoculazioni all’ora; un medico e un infermiere per le somministrazioni a domicilio, tre somministrazioni all’ora; operatività 7 giorni su 7) né in quella dove si parla di formazione, che «potrà essere veicolata attraverso una piattaforma di e-learning per certificare la effettiva fruizione e dovrà prevedere anche contenuti relativi ai sistemi informativi a supporto. La formazione a distanza consentirà di formare contemporaneamente molte persone e potrà essere utilizzata anche per inserimenti di personale successivi alla prima fase». Non resta che seguire gli sviluppi.