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Vaccinazione in farmacia, dibattito nel Consiglio delle Regioni di Federfarma

30 Maggio 2020

C’è una sola vaccinazione in farmacia, quella effettuata dal farmacista che ha conseguito la necessaria formazione tramite corsi riconosciuti e accreditati. Come già avviene in molti Paesi europei tipo Francia, Svizzera, Portogallo, Regno Unito e Germania. Lo ha affermato Alfonso Misasi, segretario di Federfarma Calabria, durante l’ultima seduta del Consiglio delle Regioni, convocata l’altro ieri in videoconferenza: commentando l’ordine del giorno approvato il giorno prima da Montecitorio che apre alla vaccinazione del medico in farmacia, Misasi ha ricordato la posizione della Fip, la Federazione farmaceutica internazionale. «Se Federfarma fa ancora parte dell’organizzazione, come mi risulta» ha detto «sarebbe allora auspicabile che il sindacato lavorasse non per mettere il medico in farmacia a vaccinare, ma perché sia il farmacista a farlo, come la Fip sostiene da tempo portando a testimonianza l’esperienza dei Paesi che già lo prevedono».

«Anziché insistere su proposte che finiscono per sbattere contro il muro dei medici» spiega in dettaglio Misasi a FPress « Federfarma dovrebbe lavorare per la vaccinazione in farmacia da parte del farmacista. Si può cominciare fin da subito lavorando assieme all’università per definire un percorso formativo abilitante, quindi una volta che avremo un’adeguata platea di farmacisti titolati potremo andare da politici e amministratori sanitari e dire: noi le competenze le abbiamo, sfruttatele».

Tra i favorevoli alla vaccinazione in farmacia dal farmacista anziché dal medico Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: nel suo intervento al webinar di Meridiano Sanità sulle vaccinazioni ai tempi di covid, Racca ha ricordato che oltre a distribuire i vaccini ai medici, la farmacia dei servizi può anche diventare luogo dove somministrare i vaccini: «In alcuni Paesi esteri già oggi i farmacisti, opportunamente formati, vaccinano. Portogallo, Regno Unito, Svizzera e Francia, dallo scorso anno, hanno già optato per questa soluzione con evidenti vantaggi per il sistema: in Portogallo, per esempio, il 40% di tutti i vaccini viene somministrato in farmacia».

D’accordo con la presidente Racca Pierluigi Lopalco, responsabile Coordinamento regionale emergenze epidemiologiche della Regione Puglia e docente ordinario di Igiene all’università degli Studi di Pisa. « Per aumentare in maniera significativa l’adezione» ha detto al webinar «è fondamentale aumentare in maniera importante i punti di vaccinazione, condividendo processi e “regole del gioco”: per esempio, chi si è già sottoposto in passato alla vaccinazione contro l’influenza e che presenta quindi un profilo di rischio molto basso, potrebbe eseguire il vaccino anche in farmacia, dove i requisiti di professionalità e della catena del freddo vengono rispettati».