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Venezia sott’acqua, Bellon (Federfarma): farmacie risposto bene a emergenza

14 Novembre 2019

La città più bella del mondo sommersa da una sciroccata che l’altra notte ha alzato il livello dell’acqua a 187 centrimetri, come non accadeva dal ’66; ponti chiusi, vaporetti affondati, piazze e calli che fanno tutt’uno con il mare. E le farmacie ancora una volta aperte nonostante tutto, perché ciò che più conta è assicurare a Venezia e ai suoi abitanti la disponibilità di farmaci e presidi. Con la stessa abnegazione che i farmacisti mostrano immancabilmente a ogni disastro, dal terremoto del 2016 alle inondazioni di quest’ultimo autunno.

Traccia un bilancio dei danni subiti dal servizio farmaceutico veneziano Andrea Bellon, presidente dell’associazione titolari del capoluogo, che ieri è rimasto al telefono tutto il giorno per raccogliere le segnalazioni degli associati e coordinare. «Le farmacie che stamattina (ieri mattina per chi legge, ndr) non hanno potuto aprire ammontano a una mezza decina» racconta Bellon a FPress «e sono quelle che hanno subito i maggiori danni: attrezzature informatiche saltate, elettricità assente, scaffali e magazzini compromessi. Tutte le altre farmacie del centro città, una cinquantina circa, hanno invece aperto ma operano con forti disagi, perché hanno comunque subito allagamenti: si lavora quindi con i computer spenti e senza luce, e si dà quel che c’è, perché anche i rifornimenti dei distributori, che qui sono assicurati con le barche, risultano al momento interrotti».

La città all’acqua alta è abituata, ma non a ciò che è accaduto l’altra notte: «Di solito quando l’acqua si alza le farmacie montano davanti all’ingresso delle paratie in legno» continua Bellon «ma queste barriere non arrivano all’altezza che il mare ha raggiunto ieri e quindi non c’è stato nulla da fare. A questi livelli non arrivano neanche le passatoie che di solito vengono installate lungo calli e piazze, a beneficio dei pedoni. L’altra notte l’acqua era salita a un’altezza tale che le assi galleggiavano, dunque non potevano essere utilizzate».

Ora non resta che seguire l’evoluzione, intanto resta la soddisfazione per lo spirito di servizio di cui hanno dato prova un’altra volta i farmacisti titolari: «La farmacia ha risposto molto bene all’emergenza» conferma Bellon «non manca mai all’appello ed è in grado di assicurare la disponibilità di farmaci e prodotti di prima necessità anche in condizioni di forte disagio».