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Wba presenta le attività in Italia. Barra: si approfitti degli investimenti esteri

17 Aprile 2019

Non si è fatta attendere la risposta di Walgreens Boots Alliance alle esternazioni di Giulia Grillo e Giorgio Trizzino sulla necessità di interventi legislativi che ridimensionino la presenza del capitale nelle farmacie italiane. Una risposta che si è tradotta in un’esibizione della “potenza di fuoco” di cui il gruppo anglo-americano è capace. Il palcoscenico l’ha offerto una location quanto mai emblematica, la sede della Borsa Italiana (Palazzo Mezzanotte), dove Wba ha presentato le attività italiane del gruppo. Niente di cui non si fosse già scritto, dalle quattro farmacie milanesi già “vestite” con il format Boots (cui ne seguiranno presto altre, ha detto Ornella Barra, chief operating officer di Walgreens) alle attività di Alphega, la rete delle farmacie indipendenti.

L’occasione però ha consentito alla società di lanciare a governo e istituzioni un messaggio di forza e di rassicurazione allo stesso tempo, sostenuto da un parterre di “testimonial” di particolare prestigio: «Wba» ha detto aprendo il convegno Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana «è un bene per l’Italia». «Non si può che essere grati verso questo gruppo» ha aggiunto Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria «che ha il cuore in Italia (in riferimento a Ornella Barra e Stefano Pessina, ndr) e la testa in Usa. Wba è un orgoglio italiano che ci ricorda la necessità di cancellare il deficit di competitività esistente nel nostro Paese». «Gli investimenti Usa» ha ricordato in un videomessaggio Lewis Eisenberg, ambasciatore degli Stati Uniti in Italia «sono un’opportunità importantissima per il vostro Paese». «Milano è la città italiana che più attrae capitali e investimenti» ha osservato il sindaco Giuseppe Sala «vogliamo proseguire in questa direzione per sostenere l’innovazione e la crescita».

Anche Ornella Barra, nel suo intervento, si è tolta qualche sassolino dalla scarpa senza comunque rinunciare al tono della diplomazia: «Wba è una compagnia con il cuore da farmacista» ha sottolineato «aprirsi a investitori esteri non significa depauperare il sistema-Paese, confido nella capacità della politica di cogliere l’opportunità di attrarre capitali per rilanciare l’Italia. Oggi è fondamentale promuovere il Made in Italy, ma mi permetto di aggiungere che è necessario promuovere anche il Made with Italy».

La farmacia italiana, ha continuato Barra, è tra le più attrezzate e capillari in Europa ed è giusto che difenda questo patrimonio, «ma deve anche aprirsi al cambiamento e accettare le sfide in arrivo». Ed è un errore vedere in Wba una minaccia al sistema: «Il fatto che a Milano abbiamo rilevato nove farmacie» ha ricordato «dimostra che a rischio non ci sono soltanto le farmacie rurali. E la Legge sulla concorrenza ha permesso ai farmacisti titolari di scegliere più liberamente il proprio futuro: restare indipendenti, aggregarsi in un network, vendere a una catena». Boots, in sostanza, non è una multinazionale in cerca di paesi da colonizzare: «I nostri brand sono particolarmente apprezzati» ha detto ancora «e mostriamo una particolare attenzione al sociale. E non è vero che dove spuntano le catene i farmacisti titolari sono condannate all’estinzione: nel Regno Unito ci sono seimila farmacisti indipendenti e Boots ci ha messo 170 anni per arrivare a possedere 2.500 farmacie».