Aumentano i consumi di eparina e glucocortisonici, due farmaci di prima linea per il trattamento di covid; calano gli acquisti degli antivirali che nei primi mesi della pandemia sono risultati meno efficaci (lopinavir, ritonavir, darunavir, cobicistat, colchicina e idrosicolorochina); volano i consumi di azitromicina sebbene l’Aifa non ne abbia approvato l’uso contro il coronavirus. Sono alcune delle evidenze provenienti dal monitoraggio con cui l’Agenzia del farmaco tiene traccia degli acquisti di medicinali – per covid o no, nelle farmacie del territorio e in quelle ospedaliere – durante l’intera emergenza pandemica.
Da ieri i dati aggiornati a novembre sono disponibili sul sito dell’Aifa, che pubblicherà a cadenza mensile le nuove rilevazioni. «Tra i farmaci non specifici per covid-19» osserva l’Agenzia nel commento che accompagna i grafici «si evidenzia in ambito ospedaliero un aumento sul 2019 di anestetici generali e stimolanti cardiaci iniettivi, entrambi utilizzati nelle terapie intensive e subintensive; tra i farmaci acquistati nelle farmacie territoriali, è aumentato rispetto all’anno precedente il consumo di ansiolitici, mentre si è ridotto quello di Fans». Forte contrazione anche per i farmaci contro la disfunzione erettile e i contraccettivi di emergenza, in particolare nel periodo del lockdown.
Sempre ieri, l’Aifa ha pubblicato sul proprio sito anche una pagina di Faq (Frequently asked question, domande più frequenti) sui vaccini contro covid e sulla loro farmacovigilanza. A cadenza mensile, inoltre, sarà pubblicato con i risultati della vigilanza assicurata dall’Agenzia (sempre in tema di vaccini covid). I rapporti punteranno innanzitutto a illustrare i risultati delle analisi sugli eventuali eventi avversi e, dove possibile, riporteranno valori di riferimento e valori attesi per agevolare le valutazioni sulla sicurezza.
