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Aifa: spesa convenzionata al 7,18%, ma alcune regioni utilizzano tutto il budget

1 Febbraio 2020

Nei primi nove mesi del 2019 la spesa farmaceutica convenzionata si ferma poco sopra i 6 miliardi di euro, in calo di quasi dieci milioni sullo stesso periodo dell’anno precedente. Arretrano anche le ricette (-0,4%) mentre crescono i consumi, misurati in dosi giornaliere dispensate (+1,2%). I dati arrivano dall’ultimo report dell’Aifa sulla spesa farmaceutica del Ssn, che abbraccia il periodo compreso tra gennaio e settembre dello scorso anno: la convenzionata, in sintesi, vale il 7,18% del fondo sanitario, quasi nove decimi di punto al di sotto del proprio tetto (7,96%). Il risultato è un avanzo di 668 milioni che il Governo – come noto – sta pensando di recuperare a vantaggio dell’ospedaliera, abbassando al 7,52% l’incidenza della convenzionata sul fondo sanitario (e alzando in misura proporzionale quella degli acquisti diretti).

Per le farmacie del territorio il travaso comporterebbe un ammanco di circa 500 milioni di euro, indolore soltanto in apparenza perché chi dice che si tratta di un avanzo che i farmacisti non intascano sbaglia. I dati dell’Aifa dimostrano invece che ci sono regioni – come la Lombardia, il Lazio o la Basilicata, vedi tabella sotto – dove il budget destinato alla convenzionata viene consumato quasi interamente, senza sfondamenti e a beneficio delle farmacie

 

Anche la spesa per la distribuzione diretta-dpc mostra nel periodo gennaio-settembre 2019 un netto calo: -le uscite ammontano a  3,3 miliardi di euro, in arretramento del 3,8% sullo stesso periodo della’nno precedente.

 

La contrazione non riesce però a impedire un nuovo e preoccupante “rosso” della spesa per gli acquisti diretti, che al netto dei gas medicinali sfiora gli otto miliardi di euro. L’incidenza sul Fondo sanitario equivale al 9,27%, più di due punti sopra al tetto programmato (6,69%) per uno sfondamento di 2,2 miliardi.