previdenza

Enpaf, dalla Lombardia un quinto del gettito proveniente dallo 0,90%

7 Maggio 2021

Quasi un quinto del gettito incamerato nel 2020 dall’Enpaf grazie al contributo dello 0,90% arriva dalle farmacie lombarde: poco più di 15 milioni di euro su un totale di 82,7 milioni, ossia il 18,24%, quasi il doppio rispetto alle due regioni che più si avvicinano alla Lombardia (Campania 10,75%, Lazio 10,38%). E’ quanto rivela il bilancio consuntivo per il 2020 approvato di recente dal Consiglio di amministrazione dell’ente previdenziale dei farmacisti.

Il documento, in particolare, riferisce di introiti dalla cosiddetta quota oggettiva in costante contrazione: nel 2018 il gettito è risultato inferiore all’anno precedente di oltre 2,3 milioni, nel 2019 il negativo si è fermato a poco più di 600mila euro, nel 2020 si è avvicinato a 1,8 milioni di euro. Poiché il contributo è alimentato dalla trattenuta dello 0,90% sul fatturato Ssn delle farmacie, è evidente che la costante contrazione del gettito va imputata all’altrettanto costante declino della spesa farmaceutica convenzionata, che soltanto nel 2020 (dati Aifa) è calata del 2%.

Attenzione però: non in tutte le regioni la convenzionata è in calo, in Lombardia anzi è cresciuta nell’ultimo anno di qualche decimo di punto (+0,7%). E così, il contributo allo 0,90% che arriva dalle farmacie delle diverse regioni mostra andamenti tendenziali variabili. Nel caso della già citata Lombardia, tende a crescere di anno in anno: nel 2018, dalle farmacie di questa regione proveniva il 17,27% del gettito, nel 2019 è cresciuto al 17,62%, nel 2020 – come detto – è salito al 18,24%. In sintesi un punto percentuale in più in appena tre anni, un incremento non indifferente visto che parliamo di somme che complessivamente superano ogni anno gli 80 milioni di euro.

 

 

Ci sono tutte le basi per dire che la previdenza dei farmacisti poggia in buona parte sulle spalle delle farmacie lombarde. Un’asserzione ancora più vera se si tiene conto che gli esercizi farmaceutici di questa regione assicurano quasi un quinto del gettito dello 0,90% totale ma rappresentano poco più del 14% delle farmacie italiane. Dall’Emilia Romagna, per contro, arriva il 5,86% della contribuzione oggettiva ma le farmacie della regione sono il 6,4% del totale (colpa della diretta, si sarebbe tentati di concludere). Il Veneto versa il 6,70% ma nella regione risiede il 7,5% delle farmacie italiane.

Questa veloce panoramica dovrebbe indurre un certo allarme per quello che si prospetta quest’anno riguardo alla spesa farmaceutica convenzionata: il tetto di riferimento è stato abbassato dal 7,96 al 7% e regioni come la Lombardia e la Campania, che nel 2020 hanno investito nella convenzionata più del 7,40% della spesa sanitaria, dovranno correre ai ripari. E se a patire sarà il fatturato Ssn delle farmacie lombarde, i contraccolpi saranno consistenti anche per l’Enpaf e la previdenza dell’intera professione.