previdenza

Enpaf, la Relazione della Corte dei Conti: agire sui crediti non riscossi

18 Maggio 2019

L’Enpaf metta in campo «ogni utile iniziativa» per una «sollecita riscossione» dei consistenti crediti che la cassa di previdenza vanta nei confronti delle Asl e degli iscritti. E’ l’invito formulato nella Relazione con cui la Corte dei Conti riassume i risultati del controllo sulla gestione finanziaria dell’ente, pubblicata la settimana scorsa e riferita al bilancio 2017 dell’Enpaf. Il consuntivo, riassume il documento, «non evidenziano significativi profili di criticità»: l’anno, infatti, chiude con un utile di 138,3 milioni di euro, la gestione caratteristica mostra un incremento di 6,4 milioni sul 2016, i ricavi da contributi risultano in lieve crescita (+1,02%) e i costi per le prestazioni previdenziali e assistenziali sono in marcato calo (-2,30%). «Il positivo saldo previdenziale» scrive la Corte dei Conti «continua a essere influenzato in modo significativo dal contributo dello 0,90%, il cui gettito peraltro (pari a 88,7 milioni) è dal 2010 in tendenziale e persistente diminuzione».

Gli iscritti, prosegue la Relazione, crescono di duemila unità (+ 2,18% sul 2016) e sale anche il numero di coloro che optano per il contributo di solidarietà (24.732 contro 22.024 del 2016). Il rapporto tra numero degli iscritti (al netto di chi paga il contributo di solidarietà) e quello dei trattamenti pensionistici erogati è di 2,77, stabile rispetto al 2016.

Per la Corte dei Conti, così, il capitolo che l’Enpaf dovrebbe mettere sotto osservazione è quello dei crediti ancora da riscuotere, il cui ammontare «continua a rivestire significativa consistenza»: nel 2017, riporta la Relazione, «si attestano (al netto del fondo svalutazione) a 55,9 milioni di euro, dei quali 14,4 milioni afferenti al debito delle Asl per il contributo dello 0,90% e i restanti nei confronti degli iscritti». Questi ultimi, al lordo degli accantonamenti nel fondo svalutazione, raggiungono nel 2017 l’importo di 65,4 milioni, oltre 46 milioni dei quali da crediti pregressi. «Al netto degli accantonamenti all’apposito fondo di svalutazione, pari a 24 milioni al 31 dicembre 2017, i crediti nei confronti degli iscritti ammontano a 41,4 milioni».