previdenza

Enpaf, secondo ricerca pensione media 2,12 volte i contributi versati

16 Dicembre 2019

I pensionati Enpaf percepiscono in media un trattamento previdenziale pari a 2,12 volte la contribuzione versata. Tra le casse private, stanno meglio gli avvocati (rapporto pensione/contributi pari a 4,24), gli ingegneri e architetti (Inarcassa: 3,04), i commercialisti (Cnpadc: 3,02), i ragionieri (Cnpr: 2,36), i geometri (Cipag: 2,33) e i giornalisti (Inpgi: 2,27); stanno peggio invece i consulenti del lavoro e i veterinari (Enpacl ed Enpav: 1,68), i notai (Cnn: 1,34) e i medici (Enpam: 1,0).

La classifica arriva dal Rapporto 2019 del Centro studi di Itinerari Previdenziali, osservatorio indipendente che opera da oltre 10 anni nella ricerca, formazione e informazione sui temi del welfare e della protezione sociale. L’indagine, alla sesta edizione, illustra gli andamenti della spesa pensionistica delle differenti gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio del nostro Paese, sulla base dei bilanci consuntivi forniti dagli enti di previdenza (e relativi al 2017).

Nel quadro che ne risulta, l’Enpaf si mantiene in una posizione medio-alta in gran parte delle performance misurate: il rapporto tra entrate contributive e uscite previdenziali, per esempio, ammonta a 1,77, un coefficiente superato soltanto da Cnpadc (2,91), Enpav (2,63) e Cassa forense (2,01 vedi tabella sotto). Il rapporto tra pensionati e iscritti attivi, invece, ammonta nel caso della cassa dei farmacisti al 26,64% (un po’ più di un pensionato ogni quattro attivi), superato in meglio soltanto da Cnpadc (11,36%), Cassa forense (11,70%), Inarcassa (18,97%) ed Enpav (22,62%).

 

 

Ammonta infine a 115,85 milioni di euro il saldo pensionistico dell’Enpaf, ossia l’avanzo tra entrate contributive e spesa per le pensioni. Impossibile in questo caso fare raffronti visto che i numeri sono in stretto rapporto con la platea delle professioni cui si rivolgono le singole casse, vale comunque la pena segnalare l’avanzo fatto registrare dall’Enpam (1 miliardo) e dalla Cassa forense (814 milioni di euro).