previdenza

Riforma Enpaf: riunione a parte per Federfarma, Fofi e Fenagifar

3 Maggio 2018

Diventano due i tavoli ai quali la professione si confronta sulla riforma dell’Enpaf e della previdenza di categoria. Perché a quello istituzionale, convocato il 23 aprile scorso dalla presidenza dell’ente per raccogliere e organizzare le proposte delle diverse componenti della professione, se n’è affiancato ieri un altro, costituito dalle quattro organizzazioni (Federfarma, Fofi, Fenagifar e Assofarm) che al primo appuntamento avevano marcato visita. E che ieri sono uscite con un comunicato congiunto in cui si aggiornano le richieste di ciascuna.

All’origine, la già esplicitata analisi del presente che incombe sulla farmacia: i cambiamenti intervenuti nelle norme sulla proprietà delle farmacie e una congiuntura in profonda evoluzione «impongono non soltanto di operare per la stabilità dell’Enpaf, ma anche di mantenere e, anzi, aumentare la convenienza della contribuzione all’Ente per il maggior numero possibile di professionisti». Per Assofarm (in rappresentanza delle farmacie pubbliche) il preambolo serve soltanto a ribadire la propria richiesta di una revisione dello 0,90%. Federfarma, Fofi e Fenagifar, invece, ne deducono un pacchetto di proposte che potrebbero essere messe in campo «nelle more di una riforma di carattere legislativo volta a dare sistematicità e organicità» al riordino del sistema.

In particolare, scrivono le tre sigle (senza più l’Assofarm), si potrebbe procedere «alla riduzione contributiva, almeno nella misura del 50%, per i pensionati dell’Enpaf ancora iscritti all’Ordine per l’esercizio dell’attività professionale in farmacia», alla «razionalizzazione delle forme di riduzione contributiva che danno accesso alle prestazioni previdenziali», «all’incentivazione di forme di previdenza integrativa, alle quali gli iscritti che svolgono attività di lavoro dipendente possano far confluire il proprio Tfr», all’adozione «di misure di sostegno per favorire l’erogazione di prestazioni adeguate ai titolari della farmacie in situazione di particolare disagio», alla riduzione delle contribuzioni «nei primi anni di attività, in favore dei giovani neoiscritti privi di altre coperture previdenziali».

Se ne riparlerà per approfondire, scrivono le tre organizzazioni, nella seconda riunione del tavolo sulla riforma della previdenza, «calendarizzata per il 16 maggio», cui poi seguirà «un confronto con le altre componenti della professione». Si vedrà, perché in Enpaf non risultano convocazioni per la data indicata nel comunicato congiunto.