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Covid e influenza, Regioni: vaccinazione obbligatoria per gli operatori Ssn

23 Luglio 2020

Quest’autunno potrebbe scattare l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale per tutti gli operatori del Servizio sanitario e dell’assistenza sociale. E’ l’ipotesi di cui hanno discusso l’altro ieri in un incontro a due il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, il piemontese Luigi Genesio Icardi. Il tema, come noto, discende dalle preoccupazioni di esperti e istituzioni per il rischio che un’eventuale seconda ondata di covid finisca per sovrapporsi alla prossima stagione influenzale, da cui nuovi stress per il sistema sanitario a causa della comune sintomatologia.

Per ridurre tale rischio, si è cominciato a discutere da tempo (e non solo in Italia) sull’opportunità di vaccinare in massa la popolazione e immunizzare a tappeto le categorie che, per il loro lavoro, sono potenziali moltiplicatori di contagio, come medici, farmacisti, infermieri e altri lavoratori della sanità. E proprio questa è la richiesta che l’assessore Icardi ha rivolto al Ministro: «Il tasso di vaccinazioni raggiunto nel 2019 tra gli operatori sanitari» ha detto a Speranza «è insufficiente a garantire il pieno funzionamento degli ospedali in caso di recrudescenza della pandemia». Occorre quindi che il Ministero valuti, soltanto per quest’anno, «la possibilità di ricorrere a uno strumento normativo di carattere straordinario per motivi di emergenza, che introduca la vaccinazione obbligatoria come già avviene per il personale della Difesa».

Nel corso dell’incontro è stato toccato anche il tema della ripresa delle attività programmate in Asl e strutture pubbliche. Lo stop decretato per l’emergenza epidemica, ha riferito Icardi, ha provocato l’accumulo di alcuni milioni di prestazioni sanitarie, che ora devono essere smaltite. In Conferenza delle Regioni sono stati valutati alcuni interventi con i quali correre ai ripari nel caso in cui il pubblico non riesca a reggere la mole delle prestazioni: compensi aggiuntivi ai medici dipendenti e agli specialisti convenzionati, nuove assunzioni, refertazioni affidate anche agli specializzandi, utilizzo degli operatori privati».