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Elezioni: Regioni per voto a luglio, l’Ordine dei medici vuole rinviare il suo

6 Maggio 2020

La seconda e terza settimana di luglio potrebbero essere la “finestra” in cui concentrare le elezioni regionali che il decreto legge 26/2020 ha spostato al prossimo autunno per l’emergenza epidemica. Lo ha detto ieri Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Liguria, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Affari costituzionali della Camera. «Lo stato di emergenza sanitaria non è incompatibile con il diritto di voto» ha ricordato «entro giugno è prevista la riapertura dell’intero Paese, chiediamo quindi al Governo di aprire la finestra elettorale nei mesi di luglio e agosto». L’elenco delle Regioni che hanno rinviato l’appuntamento con le urne è cospicuo: a parte la Liguria, fanno parte del gruppo Val d’Aosta, Marche, Campania, Puglia, Veneto e Toscana. «Il decreto approvato dal Governo» ha osservato ancora Toti «aveva escluso la possibilità di voto in estate senza tenere in considerazione le richieste delle Regioni. Ora, alla luce della riapertura dell’intero Paese, chiediamo che sia ripresa in considerazione la possibilità di votare entro l’estate. È necessario ripristinare un dialogo tra le istituzioni sulle scelte di competenza regionale come le elezioni, anche in questo momento di emergenza sanitaria».

Problemi analoghi anche per diversi ordini professionali, medici e farmacisti su tutti: le elezioni sono ormai all’orizzonte – prima quelle degli albi provinciali, poi gli organismi nazionali – ma le restrizioni introdotte con l’emergenza epidemica pongono problemi organizzativi non indifferenti. L’opzione del televoto richiederebbe sforzi organizzativi sostenibili soltanto per l’elezione dei vertici nazionali, nelle province vanno cercate altre soluzioni e soprattutto le alternative digitali non risolvono i problemi collegati alla formazione delle liste e alla campagna elettorale. E così, la Federazione degli ordini dei medici ha avviato con i Ministeri competenti quella che in gergo si chiama “interlocuzione” per cercare di rinviare di un anno le elezioni. La trattativa ha il sostegno di tutti i presidenti provinciali di ordine, ma a quanto pare il confronto con il Governo non è del tutto in discesa: il ministro della Salute, Roberto Speranza, non avrebbe espresso obiezioni al riguardo, perplessità invece sarebbero state espresse dall’avvocatura della presidenza del Consiglio.

La negoziazione “diplomatica”, in ogni caso, procede ed è molto probabile che l’esito diventerà un punto di riferimento anche per gli altri ordini che hanno le elezioni in calendario per i mesi a venire.