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Integratori, dal Ministero un decalogo che lascia in ombra il farmacista

22 Novembre 2019

Sui gruppi Facebook frequentati dai farmacisti si fanno sempre più frequenti le segnalazioni di aziende che spingono per far passare i loro integratori dalla penna del medico, e ora il ministero della Salute finisce anche per dare loro una (involontaria) mano. Lo fa il Decalogo per il corretto uso degli integratori alimentari, redatto dalla Direzione generale per la sicurezza degli alimenti e la nutrizione e pubblicato ieri sul sito del Ministero. Snello e sintetico, riassume in sei pagine i principali consigli da seguire quando si fa ricorso a questo tipo di prodotti, che – ricorda correttamente la pubblicazione – «non hanno una finalità di cura perché questa prerogativa appartiene esclusivamente ai farmaci».

Se ne dovrebbe dedurre che il consumatore di integratori ha almeno due figure istituzionali cui fare riferimento per consigli e orientamento, medico e farmacista, ma il Decalogo si ricorda soltanto del primo: «Chiedi consiglio al tuo medico per l’uso di un integratore se non sei in buona salute o sei in trattamento con farmaci per accertarti che non ci siano controindicazioni» consiglia il manuale un paio di pagine dopo «in ogni caso informa il medico se fai uso di integratori, soprattutto in occasione della prescrizione di farmaci».

E il farmacista? Nel paragrafo sul consulto non figura, lo ritroviamo però nella sezione relativa alla farmacovigilanza: «Se in concomitanza con l’assunzione di un integratore rilevi qualcosa che non va, di diverso dagli effetti attesi» recita il Decalogo «sospendine l’assunzione e informa tempestivamente il medico o il farmacista (possibilmente portandogli la confezione impiegata), che potranno segnalare l’evento al sistema di fitovigilanza dell’Istituto superiore di sanità». Un po’ troppo poco considerato che si sta parlando di una categoria di prodotti che hanno finalità soltanto salutistiche.