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Vaccinazione in farmacia, anche l’esperienza svizzera conferma i vantaggi

22 Settembre 2018

La vaccinazione antinfluenzale in farmacia accresce i tassi di copertura perché, tra le altre cose, incontra il gradimento di quelle persone che non hanno tempo o voglia di recarsi dal medico o in ambulatorio. E’ una delle risultanze che più di frequente emergono dalle esperienze maturate nei Paesi dove le farmacie partecipano direttamente alle campagne vaccinali, come conferma anche il caso della Svizzera. Sono 19 i Cantoni della Repubblica elvetica che hanno introdotto la vaccinazione in farmacia (inTicino dietra ricetta del medico, negli altri 18 senza) e i dati raccolti nei giorni scorsi da una ricerca condotta dall’istituto Bss per Pharmasuisse, la Federfarma svizzera, rivelano che la scelta non poteva essere migliore. Nell’ultima stagione influenzale, infatti, le vaccinazioni effettuate in farmacia sono più che raddoppiate, dalle oltre ottomila del 2016-2017 alle quasi ventimila del 2017-2018 (+135%). Ha contribuito l’incremento delle farmacie che hanno conseguito l’abilitazione a vaccinare – dalle 316 della stagione precedente alle 470 dell’ultima (+48%) – ma non solo: la media delle vaccinazioni somministrate nelle singole farmacie, infatti, è cresciuta del 56%, segno che anche la domanda è lievitata in modo significativo.

Interessanti anche i dati relativi alle fasce della popolazione svizzera che si sono avvalse della vaccinazione in farmacia: quasi uno su tre è un ultra65enne, il 20% non si era mai vaccinato prima contro l’influenza e il 15% dice che se non fosse stato possibile vaccinarsi in farmacia non l’avrebbe fatto. «La ricerca» è il commento di Fabian Vaucher, presidente di Pharmasuisse «dimostra che con questo servizio le farmacie rafforzano il proprio ruolo di luoghi deputati alla prevenzione e alla salute. Inoltre, la vaccinazione in farmacia accresce la relazione fiduciaria tra paziente e farmacista e aumenta i tassi di copertura».