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Celiachia, Aic contro il Ministero che applica in anticipo i nuovi tetti

20 Ottobre 2018

Starebbe provocando il caos la circolare del ministero della Salute del 26 settembre scorso che impone alle Regioni di applicare retroattivamente, dal 12 settembre, i nuovi tetti di spesa per l’acquisto di prodotti destinati ai celiaci. L’accusa arriva dal presidente dell’Associazione italiana celiachia, Giuseppe Di Fabio, che in un comunicato riferisce di malati trattati in modo differente a seconda della Regione o dell’Asl di riferimento. Come si ricorderà, le nuove fasce di rimborso erano state approvate il 10 agosto scorso con decreto ministeriale, ma per l’Aic la legge afferma che l’entrata in vigore dei nuovi tetti scatta dopo la pubblicazione del nuovo Registro nazionale degli alimenti senza glutine, cosa che il Ministero ancora non ha fatto. «Gli annunci lanciati via Twitter dal ministro Grillo che promettevano chiarezza sui nuovi tetti di spesa sono rimasti lettera morta» osserva Di Fabio «e la circolare del tutto inaspettata che ha anticipa l’applicazione dei tetti di spesa senza prima rivedere il Registro nazionale sta generando in molte Regioni il “fai da te”, con pazienti che ricevono trattamenti differenti».

A pagarne, continua il comunicato, non sono solo i pazienti, che scoprono di non avere più diritto alla stessa esenzione del mese precedente mentre altri continuano a ricevere gli stessi buoni, ma anche «gli operatori, quindi farmacisti, grande distribuzione e negozi, ignari della repentina, inattesa e retroattiva corsa all’applicazione dei tetti ridotti. Siamo profondamente delusi e indignati e ancora attendiamo la risposta del Ministero sulle ragioni di questa corsa a fare cassa».

Come noto, il decreto del 10 agosto abbassa complessivamente i tetti di rimborso ai celiaci del 19%, per una differenza di oltre 30 milioni di euro rispetto ai precedenti. I tagli però non interessano tutti: le fasce di età fino a 17 anni beneficiano in realtà di un aumento del rimborso (6 mesi-5 anni 56 euro, 6-9 anni 70 euro, 10-13 anni 100 euro per i maschi e 90 euro per le femmine, 14-17 anni 124 euro per i maschi e 99 euro per le femmine); dai diciott’anni, invece, i tetti di spesa calano: 18-59 anni 110 euro per gli uomini e 90 per le donne, over 60 89 euro per i primi e 75 euro per le seconde. Tra le Regioni che hanno recepito la circolare ministeriale del 26 settembre il Lazio, che in una nota datata 17 ottobre chiede a farmacie e altri rivenditori di ricalcolare dai 1 novembre i vecchi buoni secondo i nuovi importi. La Lombardia, invece, aveva diratamato a settembre una circolare in cui avvertiva che i nuovi tetti sarebbero entrati in vigore dopo l’approvazione del nuovo Registro.