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Urbanità e diabete, Milano presenta il suo action plan per la prevenzione

29 Giugno 2022

La Lombardia è la regione con il maggior numero di diabetici, circa 550.000 su un totale di 4 milioni in tutta Italia. Sono alcune delle cifre del documento Cities Changing Diabetes Action Plan 2022-2025, un pacchetto di proposte dirette a invertire la crescita demografica della malattia e porre la salute dei cittadini al centro dello sviluppo urbano. Presentato ieri a Milano, il Piano è stato realizzato in collaborazione con il Comune, l’Università degli Studi e l’Health City Institute e si inserisce nel programma internazionale Cities Changing Diabetes, promosso dall’University College di Londra e dal danese Steno Diabetes Center, con il contributo dell’azienda farmaceutica Novo Nordisk.

«Oramai più della metà della popolazione mondiale vive nelle città» ha detto Andrea Lenzi, presidente del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le Scienze della vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presidente dell’Health City Institute «tuttavia, gli ambienti urbani hanno un impatto negativo sul modo in cui le persone vivono e si alimentano. Per invertire la curva, nel 2019 la Città Metropolitana di Milano ha deciso di aderire al progetto internazionale Cities Changing Diabetes, per analizzare il legame fra il diabete e la città e studiare iniziative che salvaguardino la salute dei cittadini e prevengano l’aumento della malattia».

«La nostra città ha finalmente sviluppato la chiara idea che si deve puntare allo sviluppo di un ambiente urbano salutare, più attento al benessere» ha commentato Michele Carruba, presidente del Comitato esecutivo Milano Cities Changing Diabetes «l’Action Plan 2022-2025 di Milano, realizzato con il contributo di oltre 80 esperti che hanno sfruttato i dati presenti nell’Atlante di Milano Cities Changing Diabetes 2019 e nel Milano Cities Changing Diabetes Report 2020, formula proposte che guidino a un’azione comune nella sfida al diabete. Abbiamo un grande potenziale e dobbiamo metterlo in atto per combattere le disuguaglianze sul territorio urbano».

«Dai dati analizzati» ha aggiunto Livio Luzi, presidente del Comitato scientifico di Milano Cities Changing Diabetes «risulta che un terzo dei diabetici lombardi risiede nell’area urbana di Milano, ma la distribuzione non è uniforme: si va da un valore minimo del 5,24 casi per 100 residenti nella Asst Città di Milano fino a un valore massimo di 6,97 casi nel territorio dell’Asst Nord Milano. Questi numeri fanno emergere le profonde disuguaglianze ancora presenti tra distretti del centro cittadino e quelli periferici, differenze dovute alla struttura demografica e alla composizione socioeconomica della popolazione che ci vive. Per questo è necessario valutare l’impatto della pianificazione urbana sulla salute dei cittadini con l’obiettivo di adeguare i servizi sociosanitari allo sviluppo urbanistico».

«Con questo Action Plan» ha spiegato Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e Salute del comune di Milano «rinnoviamo il nostro impegno, già sottoscritto con la Carta di Milano sull’Urban Obesity, a rendere la nostra città un ambiente più salutare. Sono state proposte diverse azioni strategiche che possono favorire lo sviluppo economico e urbanistico del territorio, creando contesti ambientali e sociali in grado di influenzare e modificare i bisogni e gli stili di vita, come la promozione del movimento attivo e della mobilità sostenibile, l’inclusione sociale, il coinvolgimento dei cittadini nei percorsi di salute e benessere e nuove politiche sull’ambiente urbano. Siamo fiduciosi di poter invertire la curva di crescita del diabete e di poter azzerare le disuguaglianze sul territorio urbano».

«Garantire la continuità assistenziale, l’integrazione fra gli operatori, ridurre le difficoltà di accesso alle terapie, soprattutto quelle più innovative» ha concluso Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia «rappresentano gli obiettivi della Regione per centrare l’assistenza sul bisogno di salute e benessere delle persone con diabete. Sono obiettivi perseguiti con la creazione di una logica di rete che garantisca l’integrazione tra figure professionali diverse e il paziente. Ma sono poi fondamentali anche la diagnosi precoce e la prevenzione. In particolare, per la prevenzione il nemico numero uno è la sedentarietà: le città e le Istituzioni possono fare molto. Per sostenere l’abitudine ad uno stile di vita attivo sono presenti su tutto il territorio regionale iniziative raccomandate: gruppi di cammino, pedibus e il progetto scale per la salute».

«Il Piano individua dieci regole per contrastare la sedentarietà che andranno sostenute e incoraggiate perché i milanesi ne facciano tesoro» ha spiegato Annarosa Racca, vicepresidente del Consiglio comunale e presidente di Federfarma Lombardia «sono orgogliosa che la mia città si impegni in questa battaglia contro il diabete e per l’educazione a stili di vita più salubri». Il programma Cities Changing Diabetes coinvolge attualmente 41 metropoli di tutto il mondo e si propone di evidenziare il rapporto tra urbanizzazione e diabete di tipo 2 e promuovere iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini.