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Patto salute, sembra scoppiare l’intesa tra Governo e Regioni

2 Dicembre 2019

Sembra avere imboccato il rettilineo finale il confronto tra Governo e Regioni per il rinnovo del Patto della salute. L’accelerazione dopo l’incontro dell’altro ieri tra ministero delle Finanze e della Salute da una parte e governatori dall’altra: secondo quanto riferisce Quotidiano Sanità, nell’occasione sono state appianate le divergenze che ancora si frapponevano all’intesa, a partire dalla riforma delle regole sui commissariamenti sanitari. In sostanza passa la linea delle Regioni, che verranno poste sotto tutela soltanto come extrema ratio. Partita vinta dai governatori anche sul tetto alle spese per il personale, che nel triennio 2020-2022 potrà salire dal 5 al 10% e anche al 15% in caso di specifici bisogni. Potrebbe non essere una buona notizia per le farmacie del territorio, nel caso in cui le nuove assunzioni mirassero anche a potenziare il personale in servizio nelle farmacie ospedaliere e distrettuali.

Videne invece riconfermato il paragrafo relativo alla farmacia dei servizi nella bozza di Patto formulata dopo l’incontro tra ministri e governatori. Alla scheda numero 8, resta infatti inalterato il paragrafo che pone tra gli obiettivi della riorganizzazione delle cure primarie «la valorizzazione del ruolo del farmacista in farmacia, che è un presidio rilevante della rete dei servizi territoriali per la presa in carico dei pazienti e per l’aderenza terapeutica degli stessi e non solo per la dispensazione dei medicinali, al fine di rafforzare l’accesso ai servizi sanitari. Tale processo trova la prima attuazione nell’ambito del percorso di definizione e attuazione della Farmacia dei servizi e della nuova convenzione nazionale».

Nessuna variazione nemmeno alla scheda numero 6, che tratta di governance del farmaco: in sostanza, resta confermata l’intenzione di sviluppare «i due documenti già elaborati dai gruppi di lavoro Ministero-Regioni», che comprendevano tra le varie misure un’intensificazione degli acquisti centralizzati e la riorganizzazione dei tetti di spesa.