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Dal Fip Virtual Congress un omaggio ai farmacisti italiani vittime di covid

15 Settembre 2020

«È imperativo che i Paesi del Globo espandano le proprie infrastrutture e diversifichino i percorsi vaccinali, affidando alle farmacie un ruolo centrale nelle strategie di prevenzione». Lo ha detto Dominique Jordan, presidente della Fip, la Federazione farmaceutica internazionale, nell’intervento con cui l’altro ieri ha aperto il Virtual Congress 2020, l’evento organizzato dall’associazione per sostituire l’80° Meeting internazionale, rinviato al 2021 causa covid.

Nel suo discorso, Jordan ha rivolto un tributo ai farmacisti che in tutto il mondo hanno affrontato la pandemia facendo appello «alla competenza, alla forza e al coraggio». La collettività, ha ricordato, «non ha mai chiesto tanto impegno ai farmacisti», che hanno fatto tanto anche per assicurare la sicurezza delle terapie e l’informazione ai pazienti.

L’emergenza, ha continuato il presidente della Fip, ha appesantito il fenomeno delle carenze così come le contraffazioni di farmaci, e ha imposto alla professione un pesante fardello: al termine del suo discorso, Jordan ha salutato la memoria di una cinquantina di farmacisti europei deceduti per covid, ricordando soprattutto i colleghi spagnoli e italiani. L’elenco non è completo, ha osservato, perché non include i tanti farmacisti scomparsi per la pandemia nel resto del mondo.

Il congresso virtuale della Fip, che si protrarrà fino al 24 settembre, dedicherà buona parte dei lavori a covid e ai nuovi compiti di cui i farmacisti si sono fatti carico dall’inizio della pandemia. Ma, riferisce in un articolo il Quotidien du pharmacien, si soffermerà anche su uno dei cavalli di battaglia della Federazione, ossia l’allargamento a un numero sempre più esteso di paesi delle vaccinazioni in farmacia da parte dei farmacisti.