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Lombardia: no all’ingresso di Federfarma in fondi per l’acquisto di farmacie

16 Marzo 2021

Arriva il no categorico di Federfarma Lombardia a un eventuale ingresso del sindacato nazionale in fondi di private equity o altri strumenti finanziari che abbiano tra le finalità l’acquisto di farmacie. E’ quanto recita la delibera approvata ieri all’unanimità dal consiglio direttivo dell’Unione regionale, in vista della seduta del 25 marzo del Consiglio nazionale, il parlamentino “federale” di Federfarma che ha sostituito il Consiglio delle Regioni.

L’operazione cui fa riferimento la delibera lombarda è quella che Marco Cossolo e Roberto Tobia, presidente e segretario nazionale della Federazione, avevano annunciato un paio di settimane (il 3 marzo) fa agli stessi delegati del Consiglio nazionale: il sindacato, in sostanza, sarebbe stato contattato di recente da una sgr (società di gestione del risparmio), che l’avrebbe invitato a partecipare a un fondo di investimento alternativo finalizzato all’acquisto di farmacie e al supporto operativo delle farmacie indipendenti.

Al fondo, hanno spiegato i vertici del sindacato, potrebbero partecipare alcuni investitori istituzionali, che interverrebbero però soltanto se è garantita la presenta del sindacato. Al quale, dunque, è stato chiesto di formulare una «manifestazione d’interesse» per procedere nelle discussioni.

Presidente e segretario della Federazione, quindi, hanno chiesto ai delegati del Consiglio nazionale e ai presidenti delle Federfarma regionali e provinciali (videocollegati una settimana dopo, il 10 marzo) di esprimersi sulla questione e dire quindi se il sindacato può proseguire nei contatti o deve lasciare.

Tra le prime rappresentanze a rispondere, come detto, Federfarma Lombardia, che ha bocciato all’unanimità ogni ipotesi di joint venture finanziarie con società di capitale e fondi. «La Federazione» si legge nella delibera approvata «deve tutelare le farmacie indipendenti associate, salvaguardando altresì le piccole farmacie e la corretta competitività interna».

«Con questa delibera» commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia «il sindacato regionale esprime un no unanime e convinto a ogni progetto finanziario in cui la Federazione si troverebbe seduta accanto a capitali e fondi d’investimento. Se accadesse, mi chiedo con quale faccia poi le farmacie andrebbero a discutere con la politica di sostenibilità del comparto e ruolo di primo presidio del sistema sanitario sul territorio. L’indicazione delle farmacie lombarde, in sostanza, è che il sindacato deve continuare sulla linea che ha perseguito finora».

Tra i consiglieri di Federfarma Lombardia che ieri hanno votato no all’unanimità c’erano Gianni Petrosillo, presidente del Sunifar e di Federfarma Bergamo, e Clara Mottinelli, componente del Consiglio di presidenza della Federazione e presidente dell’associazione titolari di Brescia. A loro, così come ai delegati lombardi del Consiglio nazionale che il 25 dovranno esprimersi sulla questione, la delibera della Lombardia chiede di «riportare fedelmente» decisione e motivazioni.

«Il progetto ventilato da Federfarma nazionale» commenta Petrosillo «era condivisibile nell’essenza degli obiettivi, ma una volta che sono cominciate analisi e discussione sono emerse tutte le sue criticità. E’ stato un bene che se ne parlasse con schiettezza prima in Consiglio nazionale e poi con i presidenti regionali e provinciali, perché sono emersi punti di vista e perplessità consistenti».