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Mancanti, i risultati del progetto avviato nel 2019 dalle farmacie “latine”

2 Marzo 2021

Un sistema informativo che tracci a livello europeo le rotture di stock della filiera farmaceutica deve prevedere meccanismi nazionali di notifica per consentire alle farmacie di essere informate delle indisponibilità in tempo reale. Occorrerebbe anche che questi sistemi avessero capacità predittive, per segnalare in anticipo le irreperibilità che possono trasformarsi in carenze vere e proprie e mitigarne gli effetti. E sarebbe anche opportuno disporre di funzionalità per la segnalazione automatica delle eventuali mancanze da parte delle farmacie stesse, sempre al fine di facilitare l’adozione di misure tempestive e efficaci. Sono le principali raccomandazioni provenienti dal documento finale redatto dagli Ordini dei farmacisti di Spagna e Francia e dai sindacati delle farmacie di Portogallo e Italia (Federfarma) alla chiusura del progetto per il contrasto alle indisponibilità che le quattro organizzazioni hanno avviato un anno fa grazie al finanziamento del programma comunitario Digital Health Europe.

Le basi del progetto erano state gettate nel novembre di un paio di anni fa, nell’edizione 2018 della Giornata della Farmacia Latina: Italia, Francia, Portogallo e Spagna convennero sull’opportunità di lanciare un’iniziativa di respiro europeo per contrastare il fenomeno delle rotture di stock nella filiera farmaceutica e qualche mese dopo l’Ordine dei farmacisti spagnolo si presentò all’Ue con una proposta per dar vita a una piattaforma informativa europea ricalcata sul Cismed (Centro de Información sobre el Suministro de Medicamentos), il sistema informativo che nel Paese iberico rileva in tempo reale i casi di irreperibilità e aiuta i farmacisti nella scelta delle alternative con le quali garantire la continuità del trattamento farmacologico.

Il lavoro vero e proprio è cominciato un anno dopo, nel novembre 2019, e si è protratto per un altro anno con lo scambio di informazioni tra le quattro associazioni per mettere a confronto esperienze e casistiche nazionali. Si è così appurato, per esempio, che ci sono indisponibilità comuni alle farmacie dei quattro Paesi (come le irreperibilità di alcuni farmaci per il Sistema nervoso, il Sistema cardiovascolare e il Tratto alimentare, emerse alla fine del 2019) e altre invece che riguardano soltanto singoli Stati (antidepressivi e ansiolitici mancanti in Portogallo e Spagna nel maggio 2020, farmaci per il Sistema respiratorio in frequente rottura di stock in Italia e Francia, sempre nello stesso periodo).

E’ così emersa la constatazione che il fenomeno si contrasta soltanto se c’è scambio di dati tra le autorità dei diversi Paesi europei, e se si definiscono protocolli comuni per agevolare tali comunicazioni: mancano infatti una definizione comune del concetto di indisponibilità (che cos’è e quando si verifica), una procedura standardizzata per le notifiche delle mancanze, un’identificazione coerente del medicinale a livello europeo.

Alla chiusura di un anno di lavoro, la conclusione cui giugno oi quattro Paesi è che nella collaborazione tra Stati c’è un enorme potenziale per giungere alla diagnosi precoce delle carenze e mitigarne l’impatto. E le farmacie, così come le loro organizzazioni professionali, possono recitare un ruolo importantissimo nella notifica e nella segnalazione delle irreperibilità.

«La cooperazione internazionale» si legge ancora nelle raccomandazioni finali «è essenziale per mitigare l’impatto delle rotture di stock, che sarebbe facilitato da uno scambio regolare basato su un protocollo comune. Nell’ambito del progetto, per esempio, è stato concordato lo scambio periodico di informazioni a cadenza mensile, riguardo a difficoltà di approvvigionamento della durata superiore a 72 ore in una settimana da un numero significativo di farmacie».

Il progetto approderà ora a una seconda fase, nella quale verrà intrapresa l’implementazione tecnica di un sistema europeo per lo scambio di informazioni sulle carenze, sulla base del lavoro condotto nella prma fase e con il supporto di altri paesi e organizzazioni europee.