filiera

Nasce Farmacie Rurali d’Italia, per una nuova progettualità sindacale

19 Febbraio 2020

Riportare in cima all’agenda sindacale di Federfarma la sostenibilità della farmacia rurale, cuore pulsante e allo stesso tempo patrimonio genetico della farmacia indipendente italiana. E’ quanto si propone Farmacie Rurali d’Italia, gruppo d’opinione germogliato nell’Assemblea nazionale della Federazione. Quattro i promotori, tutti – ovviamente – titolari di farmacia rurale: Pasquale Sechi, presidente di Federfarma Oristano; Luigi Sauro, presidente di Federfarma Molise; Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno, e Alfredo Orlandi, presidente di Federfarma l’Aquila. Che a FPress spiega obiettivi e programmi del gruppo.

Orlandi, perché un gruppo d’opinione che, dall’interno dell’assemblea nazionale del sindacato, fa quadrato attorno alla farmacia rurale?
Perché ce n’è quanto mai bisogno. E’ imminente un decreto che dà un colpo d’accetta al tetto della spesa convenzionata, il rinnovo della convenzione segna il passo da tempo e la burocrazia si fa sempre più soffocante.

Per esempio?
Penso all’invio dei corrispettivi, alla tracciabilità dei pagamenti e a tanto altro ancora: crescono le ore di lavoro e calano gli utili. E sono sempre di più i farmacisti che non si riconoscono in questo sindacato, che si sentono lasciati soli. Farmacie Rurali d’Italia scaturisce dalla presa d’atto di questo scollamento.

E che cosa chiedete?
Un nuovo contratto che ci metta nelle condizioni di fare il nostro lavoro. Non chiediamo elemosine, vogliamo soltanto che ci venga riconosciuto e retribuito quanto facciamo per le nostre comunità.

E la farmacia dei servizi?
Le farmacie rurali non ne hanno bisogno, l’hanno sempre fatta senza sapere che si chiama farmacia dei servizi. E non vogliono mettersi a fare concorrenza ai medici di famiglia, al quali il Ministero ha erogato più di 200 milioni di euro per fare gli stessi servizi.

Riforma della remunerazione?
Per amor di Dio, si lasci tutto com’è e teniamoci stretto quel poco che ancora ci viene dato.

Va bene ma allora da dove volete cominciare per difendere la sostenibilità delle farmaci rurali?
Come ho detto, dalla lotta alla burocrazia che sta soffocando le piccole farmacie. Noi lo faremo partecipando il 30 marzo alla manifestazione delle “piccole partite Iva” in programma a Roma, in Piazza del Popolo. Sarà la prima uscita pubblica di Farmacie Rurali d’Italia, ci auguriamo di poter condividere il momento con i colleghi che vorranno partecipare.