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Remunerazione aggiuntiva: otto le Regioni che hanno dato le indicazioni tecniche

20 Novembre 2021

Soltanto una parte delle farmacie italiane riuscirà a vedere nella dcr di novembre le prime tre mensilità della remunerazione aggiuntiva introdotta dal dl 41/2021 e completata per la parte attuativa dal decreto del ministero della Salute del 29 ottobre scorso. E’ quanto si deduce a contare le Regioni che hanno già impartito i provvedimenti di loro competenza: soltanto otto amministrazioni (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Emilia Romagna, Molise, Campania e Calabria) hanno fornito alle software house le indicazioni tecniche per adeguare i modelli di dcr in uso, e una di queste (il Veneto) ha già fatto sapere che i pagamenti andranno contabilizzati dalla dcr di dicembre (quindi primo versamento a gennaio).

Silenzio, invece, dalle altre 13 amministrazioni, che a questo punto faranno molta fatica a dare disposizioni in tempo perché le farmacie riescano a vedere le prime mensilità della remunerazione aggiuntiva nell’anno in corso. Buone notizie, peraltro, sulla questione iva: nei giorni scorsi alcune Regioni avevano argomentato che i compensi a quota fissa della nuova remunerazione sono soggetti a iva, ma dopo alcuni confronti a livello tecnico l’ipotesi è rientrata. Riassume la linea concordata dalle amministrazioni la nota inviata lunedì scorso, 15 novembre, dall’assessorato alla Sanità della Calabria alle Asl del territorio: le quote della remunerazione aggiuntiva «non modificano il prezzo del farmaco e pertanto non si applicano iva, trattenute previdenziali (Enpaf e 0,90%) e le trattenute sindacali e convenzionali (0,13% e 0,02%)».