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Uda (Egualia): dalla sentenza sulle quote di spettanza ricadute limitate

19 Giugno 2021

Una sentenza chiara e lineare. Sono le parole con cui il direttore generale di Egualia, Michele Uda, commenta a FPress la sentenza del Tar Lazio dell’11 giugno scorso, che ha limitato ai soli equivalenti delle liste di trasparenza l’applicazione delle quote di spettanza fissate dal cosiddetto decreto Abruzzo (39/2009).

Uda, la sentenza sarà stata certamente ben accolta dalle aziende genericiste…
Non voglio fare un commento politico ma soltanto tecnico, anche perché – lo ricordo – siamo soltanto al primo grado di giudizio e ancora non sappiamo se l’Aifa farà ricorso. In ogni caso, il Tar Lazio conferma un principio che era già stato affermato in precedenza da altre sentenze, forse non con la stessa chiarezza.

E cioè?
I margini di spettanza fissati dal dl 39/2009, che tolgono 8 punti percentuali alla quota riconosciute alle industrie per lasciarli alla libera negoziazione tra distributori e farmacie, si applicano soltanto ai farmaci equivalenti soggetti a sostituibilità. Dunque non basta che il medicinale sia un off patent, occorre anche che compaia nelle liste di trasparenza dell’Aifa.

Quando la sentenza è stata pubblicata, le farmacie si sono subito chieste quale sarà l’ampiezza delle ricadute, cioè quanti sono gli off patent che riprenderanno il margine ex factory del 66,65% e gli otto punti ceduti dalla distribuzione…
Fare una stima non è semplice, occorre però tenere conto che stiamo parlando di una cerchia ristretta di medicinali, stupefacenti, farmaci contro il dolore eccetera.

Una quantificazione, anche approssimativa?
Diciamo che si tratta nell’insieme di circa il 4% dell’attuale Prontuario. Parlo ovviamente di referenze, non di volumi o di valori. L’impatto, in sostanza, sarà molto limitato.