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AstraZeneca, dall’Ema nessun limite di età. Ma da Belgio e Uk sì a restrizioni

8 Aprile 2021

L’eventualità che dopo la vaccinazione con AstraZeneca si verifichino coaguli di sangue associati a bassi livelli piastrinici va considerata come un effetto collaterale molto raro, che non altera il rapporto positivo tra rischi e benefici del vaccino e non mostra legami con fattori evitabili come età, sesso o disturbi della coagulazione. E’ quanto scrive l’Ema nel comunicato diffuso ieri per riportare le conclusioni della revisione sul vaccino anglo-svedese avviata un paio di settimane fa dal Prac, il Comitato per la sicurezza dell’Agenzia europea. Al contrario delle anticipazioni circolate nei giorni scorsi, dunque, l’Ema non darà disposizioni per limitare la somministrazione di AstraZeneca, né per fascia d’età né per condizioni patologiche, ma lascerà ai singoli Stati Ue decidere la linea da adottare.

Per giungere a tali conclusioni, riferisce la nota stampa, il Prac «ha preso in considerazione tutte le prove attualmente disponibili, compresi i pareri di un gruppo di esperti costituito allo scopo. In particolare, è stata condotta un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi della vena splancnica, registrati nel database di EudraVigilance al 22 marzo scorso (18 dei quali fatali).

Il Prac, in sintesi, non è riuscito a decifrare il meccanismo che è all’origine dei casi di trombosi analizzati nella revisione, ma il sospetto è che il vaccino induca una risposta immunitaria il cui esito è un disturbo atipico simile alla trombocitopenia da eparina.

In ogni caso, scrive il Comitato, «allo stato attuale non è possibile identificare specifici fattori di rischio», dunque il consiglio agli operatori sanitari è di prestare attenzione a eventuali sintomi di tromboembolia nelle persone che hanno ricevuto il vaccino di recente: mancanza di respiro, dolore toracico, gonfiore delle gambe, persistente dolore addominale, sintomi neurologici come cefalea grave e persistente o visione offuscata e piccole macchie di sangue sotto la pelle al di fuori del sito di iniezione. Allo stesso tempo, riferisce ancora l’Ema, il Prac ha richiesto all’azienda produttrice nuovi studi e modifiche ai protocolli dei trial attualmente in corso.

«Covid-19» conclude l’Ema «è associato a un rischio di ospedalizzazione e morte. La combinazione segnalata di coaguli di sangue e piastrine basse è molto rara e i benefici complessivi del vaccino nella prevenzione del COVID-19 superano i rischi degli effetti collaterali».

Ieri intanto la Mhra (l’Aifa britannica) ha deciso di limitare la somministrazione del vaccino AstraZeneca agli assistiti di età superiore ai 30 anni. Disposizione analoga anche in Belgio, dove il ministero della Salute ha ristretto l’inoculazione alla fascia degli over 56 per quattro settimane. Nei giorni scorsi, la Germania aveva raccomandato l’impiego dell’AstraZeneca soltanto dai 60 anni in su.