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Il Ministero: farmaci da alcol-dipendenze, un milione la spesa in farmacia

15 Maggio 2019

Sfiorano i due milioni di ddd (dose definita die, cioè «l’unità giornaliera di farmaco necessaria al mantenimento della terapia nella sua indicazione principale», secondo la definizione dell’Oms) i farmaci per il trattamento della dipendenza alcoli dispensati nel 2017 dalle farmacie del territorio: per l’83% si tratta di medicinali a base di disulfiram, i cui consumi crescono di oltre il 18% sull’anno precedente, seguono acamprosato (10%) e naltrexone (6,5%), che mostra un incremento su base annua dell’1,9% anche se la sua destinazione principale rimane il trattamento delle dipendenze da oppiacei.

I dati arrivano dalla Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2018 in materia di alcol e problemi correlati che il ministero della Salute ha trasmesso alle Camere un paio di settimane fa: sono 68mila le persone che nel 2017 hanno fatto ricorso ai servizi alcologici, il 75% ha un’età compresa tra i 30 e i 59 anni, la bevanda alcolica più consumata è il vino (48%) e i decessi per cause attribuibili all’alcol sono stati più di 1.200 (dati 2015).

 

A livello regionale, i consumi di farmaci per il trattamento delle dipendenze da alcol mostrano un’evidente variabilità. La Regione con i valori più elevati è la Lombardia, con più di 455mila dosi dispensate dalle farmacie del territorio nel 2017 (23% del consumo nazionale, costituito principalmente da disulfiram); seguono il Lazio con 248 mila dosi (13%), il Veneto con circa 164 mila dosi e la Toscana con 150 mila dosi (circa l’8% per entrambe). In totale, dice la Relazione ministeriale, queste quattro regioni rappresentano più della metà del consumo nazionale.

 

Graduatoria totalmente rimescolata se invece si misurano i consumi in base alla popolazione residente, espressi come ddd per 1 milione di abitanti: in questo caso il primo posto va alla Provincia autonoma di Trento con circa 402 dosi, seguita dalla Sardegna con quasi 203 dosi, dall’Umbria con circa 155 dosi e dal Friuli Venezia Giulia con quasi 147 dosi. Il disulfiram risulta essere il farmaco a più alto consumo in quasi tutte le regioni, con l’eccezione di Lazio e Marche (dove il più prescritto in regime di convenzione è l’acamprosato). Nelle Marche si registra anche il più alto consumo di metadoxina (circa 1,8 ddd per 1 milione di abitanti) che con il nalmefene è il principio attivo meno utilizzato (rispettivamente in 5 e 3 regioni).

Dai consumi deriva una spesa farmaceutica a carico del Ssn che nel 2017 ha superato di poco il milione di euro a livello nazionale. L’acamprosato assorbe il 48% circa di tale cifra (più di 484mila euro), seguito dal disulfiram (27%) e dal naltrexone (25%). A livello regionale, è il Lazio a generare la quota maggiore di spesa (371 mila euro, il 37% del totale Italia), dovuto principalmente ad acamprosato e naltrexone; segue la Lombardia con circa 251mila euro (25% della spesa nazionale), anche in questo caso attribuibile per la maggior parte all’acamprosato; Lazio e Lombardia coprono insieme più della metà della spesa nazionale in regime di assistenza convenzionata. La spesa farmaceutica per alcol-dipendenze sostenuta dalle strutture del Ssn ha toccato invese i 4,8 milioni di euro (sempre nel 2017).