previdenza

Enpaf, dallo 0,5% sulle società di non farmacisti gettito 2020 di 4 milioni

27 Novembre 2019

Dovrebbe ammontare a poco meno di 4 milioni di euro il gettito che nel 2020 assicurerà all’Enpaf il contributo dello 0,5%, il prelievo che dal 2018 grava sulle società titolari di farmacie con maggioranza di non farmacisti. E’ una delle stime che emergono dal Bilancio di previsione dell’ente di previdenza, approvato una settimana fa dal Consiglio nazionale della Fondazione. In mancanza di dati storici (la prima riscossione scadeva questo settembre) la stima dell’introito si è basata sui dati di quest’anno: sono 375, scrive l’Enpaf, le società di capitali, le società cooperative a responsabilità limitata e le società di persone tenute a versare il contributo dello 0,5% per il 2018. E di queste, 261 hanno provveduto ad autocertificare l’entità della quota a carico entro i termini previsti (30 giorni dalla dichiarazione iva annuale).

Dalle comunicazioni risulta un fatturato medio annuo per società di poco superiore a 1,8 milioni, da cui un contributo procapite di 9.318 euro. Tenuto presente, scrive l’Enpaf, che nel 2019 altre 49 società hanno dichiarato di essere assoggettate al contributo dello 0,5%, «si può prevedere che per l’anno 2020 il gettito ammonterà a 3.951.000 euro».

L’entrata, si legge ancora nel Bilancio di previsione, dovrebbe andare a coprire abbondantemente il calo del gettito proveniente dalla contribuzione soggettiva (ossia dalle quote individuali), che secondo le stime dovrebbe arretrare nel 2020 di circa 3,5 milioni di euro. Pesano sulla contrazione il calo progressivo dei nuovi iscritti e degli iscritti a contribuzione intera, mentre sull’altro piatto pesa l’aumento delle cancellazioni.

Risultato, nel 2020 le entrate complessive per contributi previdenziali dovrebbero superare di poco i 182,7 milioni di euro, che diventano 277 milioni con le altre contribuzioni (assistenza, 0,90%, riscatti e ricongiunzioni, una tantum, maternità, 0,5% eccetera). Se ne ricava un utile di esercizio stimato pari a oltre 136 milioni di euro e un saldo previdenziale (cioè la differenza tra entrate contributive e uscite per prestazioni) attorno ai 113 milioni di euro.

«Le prossime sfide che attendono l’Enpaf» è il commento del presidente dell’Enpaf, Emilio Croce «riguardano l’ulteriore ampliamento delle tutele del welfare integrato, garantito agli iscritti e ai pensionati, di cui fanno già parte le prestazioni di assistenza sanitaria integrativa e di Long Term Care, previste attraverso il fondo sanitario Emapi, e che, dal prossimo anno, comprenderanno anche la copertura per temporanea causa morte». Nei prossimi mesi, conclude Croce, la Fondazione provvederà inoltre «alla liquidazione delle prime misure a sostegno dell’occupazione dei farmacisti under 30 e over 50 disoccupati».