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Allarme Oms: l’obesità è un’epidemia, urgono risposte dai sistemi sanitari

4 Maggio 2022

Nei Paesi europei l’obesità è ormai un’epidemia, che colpisce il 59% degli adulti e ogni anno provoca oltre 1,2 milioni di morti. E per arrestarla occorre una strategia globale, che preveda misure come la tassazione delle bevande zuccherate e restrizioni alla commercializzazione di alimenti “malsani” ai bambini, una focalizzazione sul tema da parte dell’assistenza sanitaria di base, educazione su dieta e attività fisica, la promozione di comportamenti più sani come l’allattamento al seno. E’ quanto scrive l’Oms nell’ultimo Rapporto sull’obesità nella regione europea, discusso ieri all’apertura dell’Easo 2022, l’European congress on obesity in corso a Maastricht.

«In Europa» ha affermato Hans Henri Kluge, direttore regionale dell’Oms «nessun Paese riuscirà a fermare l’aumento dell’obesità entro il 2025, come chiede uno degli obiettivi di prevenzione dell’Organizzazione mondiale della sanità». Ogni Stato, peraltro, è colpito da questa epidemia in misura diversa: gli italiani, per esempio, sono poco sotto la media nella fascia adulta, con il 58,5% di obesi o in sovrappeso; risultano invece ben al di sopra nella fascia 5-9 anni, dove gli obesi/in sovrappeso sono il 42% a fronte di una media dei Paesi Oms del 29,5%.

L’obesità, ha ricordato ancora l’Oms, è un fattore di rischio per molte malattie come tumori, patologie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2 e malattie respiratorie croniche. E il covid ha peggiorato il quadro, perché ha stravolto abitudini alimentari e attività fisica: «Gli effetti sulla salute della popolazione» osserva il Rapporto «imporranno uno sforzo significativo per invertire la rotta».

Tra le misure che al riguardo raccomanda l’Oms, spiccano gli interventi di prevenzione ed educazione: un peso corporeo già “squilibrato” nei primi anni di vita può spingere la persona a sviluppare nel tempo l’obesità. Occorrerebbero quindi interventi per limitare la commercializzazione di alimenti non salutari tra il pubblico dei giovanissimi e tassare le bevande zuccherate. Così come servirebbe migliorare la sensibilità e la capacità di risposta dei sistemi sanitari verso il problema dell’obesità. Che cosa potrebbero fare le farmacie del territorio è a questo punto una delle domande che i farmacisti potrebbero proficuamente porsi.