attualita

Amazon, un reportage alza il velo sulle irregolarità del sistema di recapito a casa

29 Novembre 2019

Per lavorare l’enorme massa di ordini che arriva ai magazzini e i rigidi tempi di consegna, Amazon tollera frequenti violazioni alle norme di sicurezza. L’accusa arriva da un servizio pubblicato qualche giorno fa da Nbc News, che riferisce di diverse irregolarità nella gestione del parco corrieri. C’è per esempio il caso del magazzino Amazon di San Pietroburgo, in Florida, che conservava i badge degli autisti, ciascuno con nome e foto del possessore, appesi a una parete: ogni mattina, prima di uscire per le consegne, i conducenti afferravano un tesserino senza stare a badare di chi fosse, e a farlo erano anche gli autisti che non avrebbero dovuto mettersi al volante perché non avevano superato i controlli sui loro precedenti penali. In altri magazzini, i conducenti escono senza nemmeno preoccuparsi di prendere il badge.

Pratiche come queste, osserva l’articolo, non sono fonte di rischi soltanto per la sicurezza stradale, ma anche per la privacy. Di fatto, vengono messe nelle mani di persone inaffidabili informazioni sensibili come gli indirizzi dei clienti e i codici di accesso alle abitazioni. E i manager di Amazon, accusa la Nbc citando ex dipendenti e fornitori del gruppo, hanno tacitamente accettato queste pratiche perché avevano dei volumi di consegne da rispettare.

Il servizio abbonda di testimonianze. In un magazzino nel nord-est, per esempio, un ex autista ha detto di aver guidato per mesi un furgone con tesserini di altre persone, perché non aveva superato le verifiche sulla fedina. In un’altra struttura di consegna, negli Usa del sud, un dipendente di Amazon ha accusato la compagnia di sapere che tra i suoi corrieri ce n’era uno che aveva evitato i controlli sui suoi precedenti ma ha chiuso comunque un occhio, nonostante i rischi per la privacy e la sicurezza dei clienti.

Nbc News, in particolare, ha parlato con 18 persone in 11 Stati, le cui testimonianze hanno rivelato i problemi di sicurezza che gravano sulla logistica di Amazon. La rete di distribuzione e recapito del gruppo conta oltre 250mila dipendenti e migliaia di appaltatori, ma questi numeri non bastano a evitare gli stress e le tensioni che derivano dai volumi di lavoro. Tra il personale, riferisce la Nbc, è frequente l’accusa che Amazon preferisca spingere il sistema oltre i suoi limiti, quindi individuarli e risolverli, per poi ricominciare daccapo.

Intanto però crescono gli incidenti, anche mortali. A settembre, un’indagine di ProPublica e New York Times ha contato più di 60 incidenti in tre anni riguardanti corrieri di Amazon, con un bilancio di 10 morti e parecchie lesioni gravi. BuzzFeed ha riferito in agosto che di solito Amazon preferisce evitare responsabilità legali e scarica quindi tutti gli oneri sugli appaltatori, nonostante l’organizzazione del lavoro configuri un rapporto di tipo subordinato.

Ma c’è di più: all’interno dei magazzini del gruppo, dice la Nbc citando il notiziario no profit Reveal e la rivista Atlantic, il tasso di feriti gravi è più del doppio della media nazionale per l’industria. Amazon, dal canto suo, ha ribattuto spiegando che se i suoi numeri sono più alti è perché c’è più severità nel classificare gli infortuni e vengono concessi periodi di riposo più lunghi agli infortunati prima che vengano riaccolti sul posto di lavoro.

Al di là dei problemi di sicurezza, numerose testimonianze di dipendenti ed ex dipendenti concordano nell’affermare che le pressioni dell’azienda per rispettare i volumi di consegne costringono molti corrieri a ricorrere a ogni genere di espediente. Karamo Rowe, conducente per una società che ha preso in appalto le consegne per conto di Amazon, ha raccontato di aver dovuto consegnare in alcune giornate anche più di 300 pacchi. Risultato, «non fai la pausa pranzo e non usi il bagno. C’erano ragazzi che facevano la pipì in una bottiglia, senza uscire dal furgone. Acceleri, non rispetti i cartelli di stop, fai di tutto per andare il più velocemente possibile».

Contattata da News, Amazon ha affermato che la sua rete di consegne è sicura e che agli appaltatori viene chiesto di rispettare tutte le leggi e i regolamenti aziendali. I corrieri sono verificati e quando vengono rilevate violazioni scattala richiesta di intervenire oppure si provvede alla rescissione del contratto.