attualita

Antibioticoresistenze, Italia ancora in ritardo. I dati dell’Aifa

19 Novembre 2025

Con 12mila morti l’anno e un consumo di antibiotici ancora superiore del 10% alla media europea, l’Italia resta tra i Paesi dov’è più critica lotta all’antimicrobico-resistenza. È il macrodato che emerge dal comunicato diffuso ieri dall’Agenzia italiana del farmaco in occasione della Giornata europea degli antibiotici, nel pieno della Settimana mondiale dedicata al contrasto delle resistenze. Aifa parla di «pandemia silente» e richiama l’urgenza di interventi più incisivi, perché né il nostro Paese né l’Europa sembrano sulla traiettoria giusta per centrare gli obiettivi 2030.

Il quadro tracciato dai dati dell’Ecdc, rilanciati dall’Agenzia, conferma per l’Italia un consumo complessivo di 22,3 dosi giornaliere per mille abitanti nel 2024, in calo rispetto all’anno precedente ma ancora lontano dal target dei 17,8 previsto entro fine decennio. Rimane elevato l’uso di antibiotici ad ampio spettro, con un rapporto tra ampio e ristretto pari a 9,3 (contro una media europea di 4,6), e cresce l’incidenza delle infezioni da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, salita a 9,29 casi per 100mila abitanti rispetto al 2019. Restano invece in miglioramento le batteriemie da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, per le quali l’Italia ha già raggiunto il target 2030, e si riducono, pur non abbastanza, le infezioni da Escherichia coli resistente alle cefalosporine di terza generazione.

I dati OsMed confermano una forte variabilità territoriale: quasi quattro italiani su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici nel 2024, ma la prevalenza d’uso sale al 43,6% nel Sud e Isole contro il 30,6% del Nord. Anche i consumi seguono lo stesso gradiente, 19,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti al Sud contro le 14,6 del Nord, pur con una riduzione del 5,1% nell’area meridionale nell’ultimo anno. Amoxicillina/acido clavulanico rimane la molecola più prescritta, seguita da claritromicina e azitromicina, mentre prosegue la contrazione dei fluorochinoloni dopo le raccomandazioni restrittive di Ema e Aifa.

Nel contesto ospedaliero l’Italia registra consumi lievemente superiori alla media europea (1,91 dosi giornaliere per mille abitanti contro 1,67), con un ricorso agli antibiotici “Reserve” del 6%, anch’esso sopra la media Ue. Proprio su questi ultimi Aifa ha introdotto nel 2025 una novità rilevante: nove molecole attive contro infezioni multiresistenti sono state inserite nel Fondo per i farmaci innovativi, con uno stanziamento dedicato da 100 milioni di euro e un monitoraggio affidato ai registri dell’Agenzia.

Per il presidente Aifa Robert Nisticò, i numeri confermano che «è fondamentale impegnarci tutti per salvaguardare questo prezioso strumento di salute che sono gli antibiotici». L’approccio deve essere One-Health, «agendo nella direzione comune di un uso appropriato in ambito umano, veterinario e zootecnico» e sostenendo la ricerca, soprattutto quella indipendente. Anche per questo l’Agenzia ha dedicato proprio all’antimicrobico-resistenza una delle aree prioritarie del secondo bando 2025 sulla ricerca no profit, che finanzierà con 20 milioni di euro nuove combinazioni terapeutiche, strumenti diagnostici rapidi e strategie innovative per migliorare l’efficacia degli antimicrobici.