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Appropriatezza ricette: Schillaci pensa all’AI, in Calabria sanzioni ai medici

5 Giugno 2025

L’appropriatezza delle prescrizioni mediche rappresenta uno dei temi caldi della Sanità pubblica. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al Healthcare & Pharma Talk di Rcs Academy, dove è stato intervistato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. «Fino al 30% delle ricette prodotte dai medici è inappropriato» ha detto «è un fenomeno che va combattuto perché dobbiamo garantire ai cittadini esami e cure solo quando realmente necessari». Per contrastare l’inappropriatezza, ha continuato il Ministro, occorrono soluzioni innovative e sistemiche: «Il tema è cruciale e oggi abbiamo strumenti nuovi per intervenire. Penso, per esempio, all’intelligenza artificiale, che può mettere insieme le buone pratiche cliniche e supportare i medici nelle scelte».

Anche i vecchi metodi, però, possono funzionare. È il caso dell’Asl di Reggio Calabria, che nei giorni scorsi ha imputato a sei medici ricette inappropriate per un valore di 15mila euro, relative al primo trimestre 2024. Secondo quanto riferisce la stampa locale, le prescrizioni riguarderebbero principalmente farmaci a base di omega-3, che secondo la Commissione aziendale per l’appropriatezza non avrebbero rispettato i paletti previsti dalle normative.

Un caso precedente aveva riguardato a marzo l’Asl di Cosenza, che aveva inflitto sanzioni per diverse migliaia di euro ad alcuni medici del territorio. In questa occasione, nel mirino erano finite prescrizioni per gastroprotettori e analgesici che avrebbero superato i limiti di budget fissati dal Piano di rientro (la Sanità calabrese è commissariata). Poiché uno dei medici sanzionati figura tra i dirigenti locali di Sinistra Italiana, ne era seguita una breve polemica politica che aveva attirato l’attenzione dei sindacati della medicina generale. «Bisognerebbe avviare una rivisitazione del Prontuario dei farmaci di fascia A e di fascia C» aveva osservato lo Smi «con l’eliminazione di tanti medicinali ormai obsoleti di vecchia generazione che rimangono ancora a carico del Sistema sanitario nazionale».