attualita

Brexit, le indicazioni del Ministero e dell’Ema sul periodo transitorio

1 Febbraio 2020

Durante il periodo transitorio che dal primo febbraio al 31 dicembre 2020 accompagnerà l’uscita dall’Ue del Regno Unito, gli assistiti britannici in Italia e agli assistiti italiani Oltremanica continueranno a usufruire delle prestazioni previste dalle norme di sicurezza sociale fra Stati europei e dalla direttiva 2011/24/Ue in materia di assistenza sanitaria transfrontaliera. E’ quanto ricorda una nota diffusa ieri dal ministero della Salute dopo il via libera del Parlamento europeo all’accordo sulla Brexit concordato dal governo britannico e dalla Commissione Ue.

Questo, spiega il comunicato, era l’ultimo passaggio formale necessario per completare la prima fase dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: l’accordo era già stato approvato dal parlamento britannico e dalle altre istituzioni europee coinvolte, Commissione e Consiglio. Con la ratifica e l’entrata in vigore dell’accordo di recesso, il diritto Ue in materia di libera circolazione e di coordinamento della sicurezza sociale continuerà ad applicarsi ai cittadini italiani nel Regno Unito e ai britannici per tutto il periodo di transizione, sino alla fine dell’anno.

Stesso discorso, come ricorda un comunicato dell’Ema, per la legislazione farmaceutica dell’Ue, che continuerà ad essere applicabile al Regno Unito per tutto il 2020. Le aziende farmaceutiche, dunque, possono continuare a svolgere attività nel Regno Unito e hanno tempo sino al 31 dicembre per apportare le modifiche con cui garantire che i loro medicinali autorizzati siano conformi al diritto Ue e possano restare nel Mercato unico. In particolare, i titolari di autorizzazione all’immissione in commercio, i responsabili della farmacovigilanza, i file anagrafici del sistema di farmacovigilanza (Psmf) e i siti dei test per il controllo di qualità possono continuare ad avere sede nel Regno Unito sino alla fine del 2020.

L’accordo di recesso, continua l’Ema, stabilisce che da oggi il Regno Unito non parteciperà più alle istituzioni Ue e al loro processo decisionale. Per l’Agenzia europea dei medicinali, ciò significa che dal 1° febbraio 2020 «nessuno che rappresenti il Regno Unito o sia nominato dal Regno Unito può partecipare alle riunioni dei comitati scientifici, dei gruppi di lavoro o del consiglio di amministrazione».