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Comirnaty: vaccino conservabile a -15/-20°C per due settimane

23 Febbraio 2021

Il vaccino Comirnaty di Pfizer e BioNTech può essere conservato fino a due settimane a una temperatura tra i -15 e i -20°C, ossia quella di un normale congelatore da laboratorio o da ospedale. E’ l’indicazione che arriverebbe dai dati presentati la settimana scorsa dalle due aziende alla Fda con l’obiettivo di ottenere una validazione che semplificherebbe non poco conservazione e distribuzione del vaccino.

A beneficiarne, ovviamente, sarebbero le campagne vaccinali in corso negli Stati che l’hanno approvato. La conservazione a -70/-80°C lungo il tratto principale della catena logistica rimarrebbe un requisito ineludibile, ma le nuove condizioni agevolerebbero il trasporto nel cosiddetto “ultimo miglio”. Non a caso, i ricercatori delle due aziende avevano considerato l’opzione già a novembre, quando Comirnaty doveva ancora essere approvato da Ema e Fda, ma mancavano dati a sostegno dagli studi in corso.

Se l’agenzia americana convaliderà le nuove regole di conservazione, ha detto Ugur Sahin, capo e co-fondatore di BioNTech «verrà facilitata la gestione del vaccino da parte delle farmacie e dei centri vaccinali». Attualmente Comirnaty può già essere conservato tra i 2 e gli 8°C in un frigorifero standard, ma soltanto per gli ultimi cinque giorni prima della somministrazione. La conservazione a lungo termine, invece, deve mantenere i -20°C per sei mesi e quindi poi tra 2/8°C per 30 giorni. BioNTech e Pfizer, ha concluso Sahin, continuano in ogni caso a lavorare su «nuove formulazioni che potrebbero rendere il nostro vaccino ancora più facile da trasportare e utilizzare».

Dalle due aziende è anche giunto nei giorni scorsi l’annuncio dell’imminente avvio di uno studio diretto a valutare l’efficacia e la sicurezza di Comirnaty nelle donne in gravidanza. Il trial coinvolgerà 4.000 persone in Usa, Canada, Argentina, Brasile, Cile, Mozambico, Sud Africa, Regno Unito e Spagna. Tra qualche mese, infine, dovrebbe partire anche un altro studio, rivolto ai bambini dai 5 agli 11 anni, che si andrà ad aggiungere a quello in corso sugli adolescenti tra i 12 e i 15 anni. I dati dovrebbero essere presentati alle autorità nel prossimo trimestre.