attualita

Farmaci, va migliorato scambio informazioni Aifa-Regioni dice studio

4 Ottobre 2025

Un sistema di scambio dati più efficiente tra Aifa e Regioni permetterebbe di ottimizzare la programmazione farmaceutica, ridurre il carico di lavoro degli uffici e garantire un accesso più rapido ed equo alle cure per i cittadini. È la conclusione dello studio condotto da Claudio Jommi e Riccardo Novaro, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale, presentato ieri a Roma nel convegno “Dati da Aifa a Regioni: flussi informativi a supporto delle politiche regionali e possibili modelli di integrazione di dati e informazioni fra Aifa e Regioni”, organizzato da Dephaforum con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, accademici e delle amministrazioni sanitarie regionali.

La ricerca ha coinvolto i servizi farmaceutici di Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Puglia, con l’obiettivo di verificare lo stato attuale della circolazione delle informazioni e valutare scenari alternativi. Oggi le Regioni ricevono dall’Aifa soltanto le informazioni su prezzo e rimborso al momento della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, ma non hanno accesso ai dati contenuti nei dossier di valutazione né alle analisi della Commissione scientifico-economica. Per disporre di stime di popolazione target, comparazioni terapeutiche o simulazioni di impatto economico devono quindi reperire autonomamente le informazioni, con tempi e costi organizzativi che variano da un territorio all’altro. «Una condivisione tempestiva dei dati contenuti nei dossier Aifa – ha spiegato Jommi – consentirebbe di ridurre in media del 40% il carico di lavoro del personale regionale, liberando risorse da destinare ad altre attività di programmazione e monitoraggio».

Lo studio ha inoltre mostrato come i tempi di decisione regionale per l’inserimento dei farmaci nei prontuari possano variare di mesi: per le molecole approvate tra gennaio 2023 e giugno 2024 si va da oltre 360 giorni a poco più di 130, a seconda delle regioni. Un differenziale che testimonia le difficoltà di accesso dei pazienti legate alla frammentazione dei processi e alla mancanza di un’infrastruttura informativa condivisa. Da qui l’ipotesi di un modello integrato, capace di anticipare il dialogo tra Aifa e amministrazioni locali già nelle fasi di horizon scanning, cioè quando una nuova molecola sta per entrare sul mercato, così da programmare per tempo centri di riferimento e risorse.

Al convegno hanno preso parte esponenti del Ministero della Salute, di Aifa e delle Regioni coinvolte nello studio, che hanno sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra trasparenza informativa, rispetto dei vincoli normativi e protezione dei dati sensibili. L’idea di fondo, condivisa da più parti, è che un flusso informativo più ricco e tempestivo possa ridurre le disuguaglianze territoriali, migliorare l’efficienza del sistema e favorire decisioni più rapide sui farmaci innovativi. Come ha sintetizzato uno dei relatori, «si tratta di passare da una governance frammentata a una regia più coesa, in cui lo scambio di dati diventa uno strumento per rendere il Servizio sanitario nazionale più equo e sostenibile».