Le farmacie continuino a porre massima attenzione alle ricette contenenti fentanyl e analoghi, per prevenire accaparramenti diretti al traffico e al consumo di stupefacenti. È la raccomandazione proveniente da una circolare del ministero della Salute, che invita tutti i soggetti coinvolti – e in particolare le farmacie – a rafforzare la vigilanza su ricette false e rubate. La nota, come ricorda lo stesso dicastero, si inserisce nel quadro del Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di fentanyl e di altri oppioidi sintetici, pubblicato il 12 marzo 2024.
Il documento ministeriale parte dalla constatazione che i medicinali a base di fentanyl sono frequentemente oggetto di fenomeni di dirottamento verso il mercato illecito, anche attraverso sottrazioni dai canali leciti di distribuzione per uso medico. Da qui l’esigenza di innalzare il livello di allerta, soprattutto in una fase in cui viene ancora utilizzata massicciamente la prescrizione cartacea, che per il Ministero rimane «particolarmente esposta a rischi di falsificazione o uso improprio». In questo contesto, la circolare richiama la necessità di «rafforzare i controlli relativi a eventuali livelli prescrittivi anomali» e di «potenziare i controlli per evitare la diversione della sostanza per usi non sanitari», come già indicato nel Piano nazionale.
Il documento ricorda anche che l’Ufficio centrale stupefacenti ha avviato un percorso finalizzato alla completa dematerializzazione della ricetta, ritenuta uno strumento essenziale per contrastare contraffazione, inappropriatezza prescrittiva e utilizzi illeciti. Tuttavia, fino alla piena attuazione del sistema elettronico, resta fondamentale mantenere un’elevata vigilanza su ricette e prescrizioni, con particolare attenzione a eventuali anomalie valutate alla luce delle specifiche circostanze territoriali.
Per uniformare le condotte sul territorio nazionale, il Ministero ha allegato alla nota un decalogo di indicazioni operative rivolte alle farmacie in presenza di prescrizioni contenenti fentanyl o analoghi, soprattutto se presentate in forma cartacea. Tra le raccomandazioni figurano la verifica accurata dell’autenticità della ricetta, con attenzione alla qualità della stampa, alla firma del medico e all’assenza di incongruenze, l’accertamento dell’identità dell’assistito nei casi previsti dalla normativa e il controllo della congruità del quantitativo prescritto rispetto alla posologia indicata. In presenza di dubbi sulla legittimità o sull’appropriatezza della prescrizione, la circolare invita a contattare il medico prescrittore e a verificare l’effettiva esistenza del professionista.
Particolare rilievo viene dato anche al monitoraggio di richieste ripetute e ingiustificate da parte dello stesso paziente e alla puntuale registrazione delle dispensazioni nei sistemi informativi disponibili, a supporto delle attività di controllo. Il Ministero raccomanda inoltre di «segnalare immediatamente alle autorità competenti eventuali casi di sospetta falsificazione, smarrimento, furto o danneggiamento delle ricette o del medicinale» e di valutare con attenzione se procedere alla dispensazione in caso di dubbi.
In chiusura, la circolare ribadisce l’importanza di conservare con cura tutta la documentazione relativa alle prescrizioni e alle dispensazioni, assicurando la piena tracciabilità dei medicinali e la disponibilità degli atti in caso di controlli o approfondimenti. L’invito finale rivolto a farmacie e operatori è quello di mantenere alta l’allerta e di comunicare tempestivamente qualsiasi episodio di smarrimento, danneggiamento o furto di fentanyl e derivati alle autorità regionali di riferimento e alle Forze dell’Ordine, rafforzando così la rete di prevenzione e contrasto alla diffusione illecita di questi oppioidi ad alto rischio.
Restano alcuni interrogativi: il Ministero nella circolare sembra fare riferimento al furto e alla falsificazione soprattutto delle ricette bianche (fascia C), ma le testimonianze che arrivano dai farmacisti lasciano intendere che le ricette più spesso utilizzate per l’accaparramento di fentanyl e analoghi sarebbero quelle rosse (Ssn), sempre su carta. E considerato che ormai i medici di famiglia utilizzano in larga prevalenza la ricetta dem, il problema riguarderebbe soprattutto i medici specialisti e le strutture sanitarie, in particolare Asl e Ao.