Nel 2024 le forniture sanitarie sono state il primo motore di spesa tra gli appalti pubblici. Lo evidenzia la Relazione annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) al Parlamento, che analizza l’attività svolta e l’andamento del mercato dei contratti pubblici. La spesa complessiva per forniture ha superato i 116 miliardi di euro, con un aumento del +18,9% rispetto all’anno precedente. A incidere in modo determinante è stata la componente farmaceutica, cresciuta del +37,2% su base annua.
La Relazione specifica che le “forniture” comprendono esclusivamente gli acquisti di beni, escludendo lavori e servizi. In questo ambito, i prodotti farmaceutici hanno registrato l’incremento più marcato tra tutte le categorie merceologiche rilevate, superando di gran lunga le apparecchiature mediche (pressoché stabili a +2,1%) e distanziando ampiamente le altre voci, tutte in calo (energia -20,2%, veicoli a motore -8,7%).
A livello territoriale, il Lazio è la regione con il valore più alto di spesa in forniture (29,76 miliardi di euro, pari al 10,9% del totale nazionale), seguito dalla Lombardia (21,66 miliardi, 8%) e dalle Marche (9,13 miliardi, 3,4%). Le Marche registrano anche l’importo medio più elevato per appalto (oltre 3 milioni di euro), seguite da Lazio e Sardegna.
Nel complesso, gli appalti di forniture sono stati 89.779, con un importo medio per procedura pari a circa 1,29 milioni di euro. La sanità pubblica, pur rappresentando solo il 19,7% delle procedure (in termini di numerosità), ha inciso per il 15,9% sulla spesa complessiva dei contratti pubblici.
L’Anac sottolinea che l’incremento di spesa nelle forniture, in un anno segnato da una generale contrazione dei lavori pubblici, è da attribuire in parte all’aumento dell’importo medio degli appalti, frutto anche dell’aggregazione degli acquisti e del ricorso a procedure più complesse e di maggior valore.
Infine, l’Autorità richiama l’attenzione su un tema ricorrente: la necessità di vigilare sulla corretta attribuzione e adesione agli accordi quadro – come quelli Consip – affinché non si producano distorsioni della concorrenza e non si sottraggano gare al mercato, come già rilevato in precedenti pronunce dell’ente.
La fotografia che ne emerge è quella di una sanità pubblica in cui gli acquisti, soprattutto di farmaci, crescono a ritmo sostenuto e richiedono un monitoraggio sempre più stringente. Un contesto che impone alle farmacie ospedaliere, ai soggetti aggregatori e ai fornitori attenzione crescente non solo agli aspetti economici, ma anche a quelli procedurali e regolatori.