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Fumo, dall’Istituto superiore di sanità i numeri di 15 anni di Legge Sirchia

11 Gennaio 2020

Tra il 2005 e il 2019 i fumatori italiani sono scesi da 12,6 a 11,6 milioni, con un minimo storico di 10,8 milioni nel 2012, mentre le vendite di sigarette sono calate da 92,8 a 67,5 tonnellate, per una contrazione del 27,3%. Sono i principali effetti della Legge Sirchia, che 15 anni esatti (era il 10 gennaio 2005) vietò il fumo nei locali pubblici chiusi applicando su tutto il territorio nazionale quanto previsto dalla Legge 3/2003.

I dati arrivano dall’ultima indagine dell’Istituto Superiore di Sanità sui consumi di tabacco degli italiani: i fumatori uomini sono 7,1 milioni (28%), le donne 4,5 milioni (16,5%), i consumatori prevalenti od occasionali di sigarette elettroniche sono il 4,6% di chi fuma.

Le e-cig, in particolare, non hanno contribuito a ridurre il numero dei fumatori perché chi le usa è un consumatore duale (cioè usa anche le sigarette) oppure proviene dalla platea dei non fumatori. Per di più, il 62,6% degli utilizzatori di sigaretta elettronica si sente libero di usarla nei luoghi pubblici (mezzi di trasporto pubblici, privati, locali, bar) e il 6,4% di chi non fuma dice che probabilmente inizierebbe a usarla se avesse la certezza che non ci sono danni per la salute.

Dopo l’applicazione della Legge Sirchia, dice ancora l’indagine, le telefonate al telefono verde dell’ Istituto superiore di sanità (800.554.088) da parte di persone che chiedono aiuto per smettere di fumare è aumentato sistematicamente, dai 2.600 contatti/anno del 2005 agli 11.100 del 2019.

«La Legge Sirchia ha rappresentato un punto di svolta importante nel contrasto al fumo» commenta la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «ma l’indagine dell’Istituto superiore di sanità lascia intendere che la guardia non va abbassata. E’ per questo che le farmacie lombarde hanno lanciato dal 23 dicembre la campagna social “Spegni la sigaretta e accendi la salute”: patrocinata dalla Regione e veicolata tramite social e locandine affisse negli esercizi associati, dimostra una volta di più che le farmacie sono un canali di comunicazione formidabile per fare prevenzione ed educare a stili di vita salutari».