attualita

Governance del farmaco, le Regioni al nuovo esecutivo: urgente una riforma

25 Ottobre 2022

Completamento della riforma dell’Aifa e ristrutturazione del cosiddetto payback per lo sfondamento della spesa farmaceutica, allo scopo di «limitare il contenzioso e dare certezza ed esigibilità agli importi dovuti dalle aziende fornitrici». Sono le due richieste che, in tema di politiche del farmaco, le Regioni rivolgono al nuovo esecutivo di centrodestra nell’ambito di quella che viene definita «un’agenda delle priorità» da affrontare assieme al governo. Il documento spazia dallo sviluppo sostenibile alla programmazione del territorio, dalle politiche sociali al lavoro e formazione, dalla digitalizzazione all’ambiente, e dedica alla Sanità tre pagine della presentazione che riassume i “desiderata” dei governatori.

In cima c’è il finanziamento del Fondo sanitario nazionale: «Le previsioni per la spesa sanitaria contenute nel Def» ricordano le Regioni «presentano dal 2022 al 2025 un rapporto spesa sanitaria/Pil in riduzione di 0,8 punti percentuali, pari a circa 15 miliardi», si tratta quindi di «tenere alto il livello di attenzione sui maggiori costi e verificare la capienza dei finanziamenti sul pluriennale».

Segue la ristrutturazione delle cure primarie secondo le linee fissate dal Pnrr alla Missione 6: «Allo scopo di attuare le azioni per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e la digitalizzazione a supporto del lavoro dei professionisti e per facilitare l’accesso alle cure attraverso la telemedicina» scrivono le Regioni «è necessario proseguire il confronto in corso per definire le esigenze organizzative, economico-finanziarie e di personale, a partire dal rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale, indispensabile per applicare i nuovi modelli e standard organizzativi e strutturali».

A ruota, il problema della carenza di personale, che «sta assumendo i connotati di un’emergenza nazionale»: per i governatori servono «interventi straordinari a partire dal superamento dei vincoli legislativi che impongono tetti di spesa e limitazioni sull’acquisizione e sulla gestione del personale sanitario».

Chiudono la farmaceutica, che richiede «un confronto sulle prospettive e sullo sviluppo del settore che passa necessariamente per una riforma della governance», e la pandemia, per la quale «le Regioni sono tutt’ora impegnate» e dunque «è essenziale poter disporre di indicazioni per adeguare le strategie all’evoluzione dello scenario epidemiologico, a partire dalla conduzione della compagna vaccinale autunnale con l’impiego degli attuali vaccini bivalenti».