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Influenza 2024-2025: cala ancora la copertura vaccinale tra gli over 65

9 Settembre 2025

Nonostante il progressivo coinvolgimento delle farmacie nella vaccinazione antinfluenzale, continua a calare la quota di vaccinati tra gli anziani dai 65 anni in su. Lo dicono i dati del ministero della Salute sulla stagione 2024-2025, che confermano come la campagna non abbia centrato gli obiettivi fissati a livello nazionale e internazionale.

Nella popolazione generale la copertura si attesta al 19,6%, in lieve crescita rispetto al 18,9% dell’anno precedente. Ma tra gli anziani, target prioritario della prevenzione, la quota si ferma al 52,5%, in leggero calo rispetto al 53,3% del 2023-2024 e in costante contrazione dal 2020-2021. In totale sono state somministrate poco più di 11,5 milioni di dosi, un dato in linea con le stagioni passate ma ben distante dal traguardo del 75% di copertura indicato dall’Oms come livello minimo.

Il trend mostra dunque una sostanziale stagnazione, con valori che restano inferiori a quelli della stagione pandemica 2020-2021, quando l’attenzione alla profilassi spinse la copertura degli anziani al 65,3% e quella della popolazione generale al 23,7%.

 

 

Sul fronte territoriale, le differenze regionali continuano a essere marcate. Le coperture più alte nella popolazione generale si registrano in Toscana e Umbria (22,6%), Puglia (22,0%) e Basilicata (21,3%)con la Lombardia subito a ridosso (20,4%). In coda Calabria (13,7%), Sardegna (15,1%) e soprattutto la Provincia autonoma di Bolzano, ferma all’11,1%. Considerando gli over 65, l’Umbria raggiunge il 64,1% seguita da Basilicata (59,3%), Emilia-Romagna (59,2%) e Toscana (57,7%), mentre la Lombardia resta nel gruppo di metà classifica (53,8%). Sardegna (37,6%), Calabria (44,3%) e Bolzano (33,4%) restano invece molto distanti.

Difficile trovare una causalità tra questi dati e i tassi di adesione delle farmacie alle campagne regionali: la Toscana, dove si registrano le coperture più alte, ha vaccinato circa il 18% delle farmacie, ma fanno bene anche Umbria ed Emilia Romagna dove invece ha aderito in media una farmacia su tre. Tra le amministrazioni in fondo alla classifica, troviamo la Provincia di Bolzano, dove ha vaccinato circa il 28% delle farmacie, e la Basilicata, che ha visto impegnate nella somministrazione il 31% dei presidi farmaceutici (qui i dati).

Il dettaglio per fasce d’età segnala segnali contrastanti. Tra i bambini in età scolare (5-8 anni) la copertura arriva al 29,1%, con punte del 75,2% nella Provincia di Trento, a dimostrazione dell’efficacia delle iniziative mirate. Tra gli adulti 18-64 anni, invece, le adesioni restano bassissime, tra il 4 e il 12%, confermando un segmento di popolazione ancora poco protetto.

Divari tra le regioni di oltre 25 punti percentuali rivelano differenze non solo nelle scelte politiche e organizzative, ma anche una diversa capacità di distribuzione e promozione del vaccino. In questo quadro le farmacie, sempre più coinvolte nelle campagne vaccinali, rappresentano un presidio di prossimità in grado di ridurre le disuguaglianze territoriali, ma i numeri indicano che il loro contributo non è ancora sufficiente a invertire la tendenza.