Anche quest’anno partirà da ottobre e coinvolgerà la rete delle farmacie territoriali la campagna antinfluenzale 2025-2026. Sono le indicazioni proenienti dalla circolare del ministero della Salute che fissa le linee guida per la nuova stagione dopo l’ultimo autunno-inverno segnato da coperture ancora inferiori agli obiettivi. Di qui l’obiettivo delle nuove misure, aumentare la protezione (soprattutto dei soggetti fragili) e rendere la vaccinazione un’abitudine condivisa e accessibile. Anche perché, ricorda il Ministero, l’influenza stagionale continua a rappresentare un rilevante problema di sanità pubblica: in Europa provoca ogni anno tra i 4 e i 50 milioni di casi sintomatici e fino a 70mila decessi, per lo più tra persone con patologie croniche. In Italia è ancora tra le prime dieci cause di morte e determina un impatto significativo anche in termini di assenze dal lavoro, accessi al pronto soccorso e ricoveri.
Per la stagione 2025-2026, l’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato l’adozione di vaccini aggiornati, con la sostituzione di alcuni ceppi influenzali. Nei trivalenti vengono introdotti A/Croazia/10136RV/2023 e A/Distretto di Columbia/27/2023, entrambi sottotipi H3N2, al posto dei ceppi utilizzati l’anno scorso. Nei quadrivalenti, resta anche il ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata), benché l’Oms abbia ribadito che questo lignaggio non costituisce più una minaccia rilevante.
La vaccinazione, come in precedenza, sarà offerta gratuitamente e attivamente a over 60, bambini da 6 mesi a 6 anni, donne in gravidanza, pazienti con patologie croniche, operatori sanitari e lavoratori dei servizi essenziali, soggetti a contatto con animali potenzialmente veicolo di virus zoonotici, persone a contatto stretto con soggetti fragili.
Il via alle somministrazioni è previsto a inizio ottobre (40a settimana dell’anno), ma la circolare raccomanda di vaccinare anche in ritardo, specie in caso di stagioni influenzali tardive o di accesso posticipato da parte dei soggetti eleggibili. Va tenuto conto che la risposta immunitaria si sviluppa pienamente nell’arco di circa due settimane.
La circolare insiste sul potenziamento del modello “a rete”, che prevede il coinvolgimento diretto di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti, aziende sanitarie, strutture ospedaliere e farmacie. Queste ultime saranno chiamate a offrire la vaccinazione, previa formazione del personale, e a partecipare alla raccolta dati tramite l’Anagrafe Vaccinale Nazionale.
Tra le misure operative individuate dal Ministero figurano anche l’offerta vaccinale nei luoghi di cura, nei contatti sanitari occasionali e nei luoghi di lavoro, in collaborazione con le imprese. Particolare attenzione viene riservata agli operatori sanitari, soprattutto quelli impiegati in contesti a rischio (pronto soccorso, terapie intensive, oncologia, ostetricia, pediatria), sia per la loro protezione sia per la prevenzione della trasmissione nosocomiale.
Nel 2023-2024 la copertura vaccinale tra gli over 65 si è fermata al 53,3%, e al 18,9% nella popolazione generale. L’obiettivo resta quello fissato dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale: minimo 75%, ottimale 95%. Per colmare il gap, la circolare chiede a Regioni e Province autonome una pianificazione puntuale dell’approvvigionamento vaccinale, che consideri sia le dosi utilizzate nelle stagioni precedenti sia il fabbisogno per raggiungere i target. L’Istituto superiore di sanità coordinerà il sistema di sorveglianza epidemiologica e virologica, mentre i dati saranno raccolti a livello centrale e calcolati sulla base della popolazione residente (fonte Istat). Sarà tracciata anche l’eventuale comparsa di eventi avversi.
Un’intera sezione della circolare è dedicata alla comunicazione. Le Regioni sono invitate a organizzare campagne informative mirate, contro fake news e pregiudizi culturali, utilizzando strumenti differenziati (social media, spazi pubblici, consultori) e coinvolgendo testimonial o influencer, soprattutto per i target sensibili come donne in gravidanza, lavoratori e soggetti fragili.
La vaccinazione antinfluenzale, è la raccomandazione finale, dev’essere percepita come un atto di responsabilità individuale e collettiva. E il coinvolgimento delle farmacie è una leva decisiva per portare l’offerta vaccinale sempre più vicina al cittadino.