Con l’influenza stagionale in piena diffusione, è fondamentale adottare misure preventive e scegliere con attenzione i farmaci per alleviare i sintomi. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il picco influenzale è atteso tra metà e fine gennaio, e la Simg (Società italiana di medicina generale) fornisce le raccomandazioni chiave per affrontare questa fase critica.
«La vaccinazione antinfluenzale è ancora disponibile e utile se somministrata quanto prima» ricorda innanzitutto Stefano Celotto, membro del direttivo Simg. La vaccinazione rimane uno strumento essenziale, soprattutto per i soggetti fragili e anziani. In aggiunta, è importante:
Queste misure riducono la diffusione dell’influenza e di altri virus respiratori, come SARS-CoV-2 e il virus respiratorio sinciziale.
«Il paracetamolo è il più efficace analgesico e antipiretico per trattare febbre e dolori associati all’influenza» sottolinea Ignazio Grattagliano, vicepresidente della Simg. Questo farmaco è sicuro se utilizzato alle dosi consigliate, mentre per gli antinfiammatori non steroidei (Fans) è necessario considerare i rischi cardiovascolari, renali e gastrici del paziente. Tra i Fans utili per le infiammazioni delle alte vie aeree troviamo ibuprofene a basso dosaggio, ketoprofene sale di lisina e flurbiprofene, disponibili anche in formulazioni topiche come spray o collutori per il cavo orale.
È importante evitare i cortisonici, che possono ridurre le difese immunitarie e aumentare il rischio di complicanze, e gli antibiotici, che non sono efficaci contro le infezioni virali. La prescrizione di antibiotici deve essere riservata a casi specifici valutati dal medico.
«L’attuale epidemia influenzale si sovrappone alla presenza di SARS-CoV-2 e di altri virus respiratori» spiega Alessandro Rossi, presidente della Simg «distinguere tra le varie infezioni può essere complesso, e in caso di dubbi, il tampone antigenico rapido può essere un utile strumento diagnostico».
Per i pazienti fragili e gli anziani, è cruciale una gestione tempestiva. In caso di positività a SARS-CoV-2, è raccomandato l’uso precoce di antivirali specifici, che possono ridurre il rischio di complicanze gravi, ricoveri e mortalità.
«La febbre alta non è necessariamente un indicatore di gravità» ricorda Luca Maschietto, segretario Simg Friuli-Venezia Giulia «ma una temperatura elevata persistente o la mancata risposta agli antipiretici richiedono sempre una valutazione medica». I sintomi influenzali comuni includono febbre, tosse, mal di gola, dolori articolari e riniti. La durata media è di pochi giorni, ma alcuni disturbi come tosse e rinorrea possono persistere fino a 18 giorni.