Nella prossima stagione dei virus respiratori potrebbero ammalarsi fino a 16 milioni di persone in Italia: una circolazione sostenuta di influenza, rhinovirus, Sars-CoV-2 e Rsv che potrebbe interessare tra il 15 e il 25% della popolazione, con aumento dei casi già da metà ottobre e un possibile picco invernale. È la stima proveniente dagli infettivologi secondo Assosalute, l’associazione dei produttori di farmaci di automedicazione, che con una ricerca affidata a Human Highway ha voluto indagare preoccupazioni e valutazioni degli italiani verso la prossima stagione inflenzale. Il 68,4% degli intervistati ha timori soprattutto per bambini e anziani; l’81,8% sottolinea l’importanza di un’automedicazione responsabile accompagnata da informazioni corrette e, se serve, dal consiglio di medico o farmacista. La fiducia nel medico di famiglia è in rialzo (64,6%), mentre il farmacista resta un punto di riferimento per il 23,5% degli italiani.
Sui comportamenti di cura, i farmaci da banco sono la prima scelta per il 64,4% della popolazione; seguono integratori (16,9%) e antibiotici (15,4%), il cui uso, seppur in calo, rimane diffuso soprattutto tra i più giovani: nella fascia 18-24 anni il 30,9% segnala ricorso ad antibiotici. Gli uomini li usano più delle donne (18,8% vs 11,9%). Le donne risultano più inclini all’automedicazione (55,8% contro 43,2% degli uomini).
La vaccinazione è ritenuta strumento fondamentale dal 59% degli intervistati, ma solo il 36,6% dichiara l’intenzione di vaccinarsi nella prossima stagione: la propensione sale significativamente fra gli over 65 (57,3%) e in chi ha già la vaccinazione come consuetudine (61,2% degli over 65 la fa ogni anno). Tra i giovani la motivazione principale è proteggere gli altri (29,3% nella fascia 18-24).
Sono inoltre emerse criticità informative: l’80,2% teme l’impatto di fake news sulla salute e meno del 30% sa dove cercare informazioni affidabili; il 36% dichiara di non avere idea di dove trovarle. L’intelligenza artificiale divide l’opinione pubblica: il 29,2% la considera utile, il 33% non le dà fiducia.
Il ruolo del farmacista è più volte ribadito: oltre a fornire consigli sui farmaci di automedicazione, il farmacista è indicato come primo interlocutore per chiarire dubbi, orientare sull’uso corretto dei prodotti e segnalare quando è necessario rivolgersi al medico, contribuendo così a ridurre la pressione sui servizi sanitari.
«Dopo due stagioni da record, anche quest’anno ci aspettiamo una circolazione sostenuta di virus influenzali e “cugini” come rhinovirus, Sars-CoV-2 e il virus respiratorio sinciziale (Rsv), con un impatto che potrebbe coinvolgere tra il 15 e il 25% della popolazione italiana, fino a interessare, potenzialmente, circa 16 milioni di persone» spiega Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’università degli Studi di Milano «i segnali che arrivano dall’emisfero australe ci invitano a non abbassare la guardia: la stagione potrebbe essere intensa, con un aumento dei casi da metà ottobre e un picco invernale. La pressione sui servizi sanitari resta un rischio concreto, soprattutto per le fasce più fragili».