L’autunno è appena iniziato e nell’emisfero australe sono già stati isolati i primi casi di influenza, che fanno presagire una stagione particolarmente intensa. È l’allarme che lanciano gli esperti del board di Virusrespiratori.it, l’osservatorio online sostenuto dal supporto incondizionato di Chiesi Italia, Csl Seqirus e GlaxoSmithKline. «Se lo scenario appena visto in Australia si ripeterà anche in Italia» è il parere di Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it «i casi di influenza potrebbero raggiungere numeri simili se non superiori a quelli dello scorso anno, con circa 15-16 milioni di contagi e rischi soprattutto per i più fragili. I primi virus sono attesi già a ottobre con il picco previsto poi, come ogni anno, tra novembre e dicembre quando si avrà un ulteriore abbassamento delle temperature».
I responsabili di questa diffusione così ampia saranno due varianti principali, A/H3N2 e B/Victoria che, essendo caratterizzate da una maggiore capacità di eludere le difese immunitarie, possono diffondersi con maggiore facilità. Oltre a queste due varianti, a complicare ulteriormente il quadro ci saranno in circolazione anche il virus respiratorio sinciziale e il Covid-19, diventato ormai endemico.
«A differenza dell’influenza che segue un andamento stagionale preciso, il Covid procede secondo dinamiche indipendenti, alternando fasi di risalita e calo ogni sei mesi circa, senza legarsi a stagioni specifiche» continua Pregliasco «nel nostro Paese da alcune settimane stiamo già assistendo a un significativo aumento delle infezioni da Covid che per le categorie a rischio può essere ancora pericoloso».
«Oggi sono disponibili diverse opzioni vaccinali contro l’influenza già a partire dai 6 mesi di vita» afferma Gianluigi Marseglia, ordinario di pediatra all’università degli Studi di Pavia e componente del board Virusrespiratori.it «la protezione dei bambini più piccoli non è importante solo per la loro salute individuale, ma svolge anche un ruolo decisivo nel contenere la diffusione del virus all’interno della famiglia e in contesti comunitari ad alta frequentazione come asili e scuola. A questo si aggiunge la possibilità di estendere la protezione attraverso la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv), che rappresenta un’ulteriore misura preventiva fondamentale per ridurre il rischio di forme gravi di infezione e contribuire alla protezione della salute pubblica».
Un invito, quello a ricorrere alla vaccinazione, particolarmente importante per chi convive con patologie croniche, in particolare modo quelle respiratorie come, ad esempio, asma e Bpco che possono risentire pesantemente delle riacutizzazioni legate all’infezioni virali.
«Il mondo pneumologico ha messo al centro della gestione delle malattie respiratorie croniche la prevenzione delle riacutizzazioni infettive» afferma Claudio Micheletto, presidente dell’Associazione italiana pneumologi ospedalieri (Aipo-Its/Ets) «queste non sono banali bronchiti, ma episodi critici che determinano ospedalizzazioni, peggioramento dei sintomi e della funzione respiratoria, e aumentano il rischio di mortalità. Per un paziente con Bpco ogni riacutizzazione è uno scalino verso il basso, per cui la prevenzione diventa fondamentale. Le linee guida internazionali e nazionali di riferimento hanno inserito la vaccinazione anti-influenzale, l’anti-pneumococcica e l’anti-virus respiratorio sinciziale tra gli strumenti fondamentali per la gestione delle malattie respiratorie. La vaccinazione resta la misura più efficace per proteggere sé stessi e i propri cari, soprattutto i più fragili, riducendo il rischio di complicanze gravi. È importante vaccinarsi e farlo subito, per essere pronti, attivando il sistema immunitario, quando arriverà il picco dell’epidemia».
Per i pazienti con patologie respiratorie croniche, come asma e Bpco, l’inverno rappresenta un periodo di particolare vulnerabilità. Accanto alla protezione vaccinale, fondamentale per prevenire infezioni che possono aggravare la loro condizione, è altrettanto essenziale mantenere una costante aderenza alle terapie prescritte. Questa attenzione permette di ridurre significativamente il rischio di riacutizzazioni e, di conseguenza, di limitare gli accessi ai Pronto Soccorso che, durante la stagione invernale, tendono a essere sovraccarichi.
«Come Federasma e Allergie Odv» dichiara il pfesidente Mario Picozza «rinnoviamo il nostro impegno a divulgare l’importanza di mettere in atto tutte le strategie di tutela della salute dei pazienti con patologie respiratorie croniche. La vaccinazione rappresenta una difesa imprescindibile per proteggere sé stessi e le proprie famiglie, ma da sola non basta: occorre anche garantire un’aderenza scrupolosa alle terapie e adottare comportamenti responsabili che possano contribuire a ridurre il peso delle malattie e la pressione sui servizi sanitari».