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Letizia Moratti (Ppe) a Bruxelles: farmacia italiana modello per l’Europa

31 Luglio 2025

Un modello distributivo del farmaco davvero funzionale deve poggiare su tre pilastri fondamentali: appropriatezza clinica, aderenza terapeutica e prossimità alla cura. Lo ha detto Letizia Moratti, rappresentante del Ppe al Parlamento europeo, intervenendo all’evento “Regulating Markets, especially in Healthcare, means anticipating change and emerging social needs”, ospitato e promosso da Confindustria Dispositivi Medici con il patrocinio del Parlamento Europeo a Bruxelles l’11 giugno scorso.

Nella sua relazione Moratti (vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare per due anni, sino al novembre 2022) ha focalizzato l’attenzione sulle sfide demografiche e sul ruolo cruciale delle farmacie territoriali nel garantire un’assistenza efficace e sostenibile. A partire dai dati Aifa che evidenziano come, oggi, quasi un anziano su tre assuma dieci o più farmaci e il 68 % riceva prescrizioni per almeno cinque molecole diverse, l’ex sindaco di Milano ha sottolineato l’urgenza di ripensare il modello distributivo farmaceutico in termini non più soltanto logistici, ma profondamente orientati al paziente .

Moratti ha quindi delineato i tre pilastri del nuovo paradigma della farmacia: appropriatezza clinica, per garantire che ogni intervento risponda realmente ai bisogni del singolo paziente; aderenza terapeutica, intesa come supporto attivo per seguire correttamente le indicazioni mediche; prossimità alla cura, non solo come vicinanza fisica, ma come capacità di offrire risposte tempestive e personalizzate.

A fondamento di questi principi, la relatrice ha richiamato la best practice italiana: con 20.000 farmacie sul territorio, 4 milioni di cittadini che la visitano quotidianamente (di cui 800.000 per consulenze sanitarie) e una filiera distributiva capace di garantire consegne in 24–48 ore, la farmacia italiana rappresenta un modello virtuoso da valorizzare a livello comunitario .

Un particolare rilievo è stato attribuito alle farmacie rurali, 7.200 in tutto il Paese, «vere sentinelle di coesione sociale e presidio di salute nelle aree più fragili» ha osservato Moratti, evidenziando il loro contributo nel contrasto allo spopolamento dei piccoli centri.

Sul fronte dell’innovazione poi è stato ricordato come oggi l’80 % delle farmacie italiane offra servizi di prenotazione appuntamenti, vaccinazioni e test diagnostici di base (glicemia, colesterolo, trigliceridi), mentre oltre il 40 % abbia introdotto servizi di telemedicina, quali ecg e holter pressorio. La partecipazione dei farmacisti ai progetti di monitoraggio della terapia – in aree critiche come bpco, diabete, ipertensione e screening oncologici – è passata dal 18 % del 2018 al 79 % del 2024, a dimostrazione del potenziale di questo network per la prevenzione e la continuità di cura.

Sul piano industriale, infine, la rappresentante del Ppe ha richiamato la necessità di regole europee in grado di tutelare la competitività dell’industria farmaceutica, proteggere la proprietà intellettuale e ridurre gli oneri burocratici, affinché l’innovazione non sia ostacolata e il sistema distributivo mantenga la sua efficacia.

All’incontro hanno portato il loro contributo, tra gli altri, Nathalie Moll, direttore generale dell’Efpia – European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations, e Martin Hojsik, parlamentare Ue, che hanno condiviso la necessità di collaborazione pubblico‑privato per garantire mercati regolati capaci di rispondere ai bisogni emergenti dei cittadini europei.