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L’Oms punta tutto sul desametasone, l’Aifa uk “congela” i trial sull’hcq

24 Giugno 2020

In tutto il mondo sfiorano ormai i 9 milioni i casi conclamati di covid e allora dall’Oms parte un appello urgente alle industrie farmaceutiche perché incrementino la produzione di desametasone e lo distribuiscano rapidamente in tutto il mondo. A lanciarlo materialmente il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un rapporto che ricorda le ultime evidenze emerse dallo studio clinico Recovery, secondo le quali il corticosteroide ridurrebbe di un terzo la mortalità nei pazienti con respirazione artificiale.

Ieri, peraltro, le Faq (Frequently asked question, domande più ricorrenti) dell’Oms sull’epidemia da covid sono state aggiornate con alcune raccomandazioni cautelative sull’uso di tale farmaco: il desametasone, si legge, «ha mostrato risultati molto promettenti solo per i pazienti che erano gravemente malati e in condizioni critiche», non ha invece prodotto alcun beneficio «in pazienti con malattia lieve, vale a dire quelli che non richiedevano il supporto di ossigeno» e quindi «non deve essere assunto per prevenire covid-19 o per trattarne i sintomi lievi».

Per un farmaco che finisce sotto i riflettori, ce n’è invece un altro che sembra uscirne. E’ l’idrossiclorochina, al centro nelle settimane scorse di una vasta polemica per le imprecisioni di alcuni studi che avevano negato al farmaco benefici nei trattamenti covid. Un paio di giorni fa la Mhra (l’Aifa inglese) ha dato disposizioni perché tutti gli studi in corso sull’idrossiclorochina interrompano il reclutamento di nuovi pazienti fino a quando non giungeranno nuovi dati che giustifichino la continuazione dei trial e non siano state dettate ulteriori misure di sicurezza.

La decisione, spiega la stessa Mhra, è il frutto di un’analisi dei risultati provenienti dal filone dello studio Recovery sull’Hcq, che non mostrano alcun beneficio dalla molecola per i pazienti con covid-19. June Raine, amministratore delegato dell’Agenzia, ha ricordato che i pazienti già in cura con idrossiclorochina e clorochina per le indicazioni autorizzate possono continuare i trattamenti, come consigliato dal proprio medico, poiché l’equilibrio tra benefici e rischi rimane favorevole negli usi “on label”.