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Manovra 2022 al Senato senza gli emendamenti su recuperi convenzionata

23 Dicembre 2021

Non sopravvivono al voto della commissione Bilancio del Senato gli emendamenti alla Manovra sui tamponi nelle parafarmacie, sulla distribuzione sperimentale di alcuni farmaci ex-Pht con remunerazione a quota fissa per le farmacie e sul recupero automatico degli avanzi della spesa farmaceutica convenzionata a beneficio degli acquisti diretti. E’ quanto rivela il fascicolo degli emendamenti all’esame dall’altro ieri dell’Aula di Palazzo Madama dopo la maratona in Commissione della notte prima: tra riformulazioni, accorpamenti e modifiche dell’ultimo minuto, finiscono nel cestino l’emendamento 96.37 bis, che disponeva la compensazione automatica tra i due tetti della farmaceutica in caso di sfondamento di uno dei due; il 96.11, che autorizzava l’Aifa a stipulare «accordi di remunerazione sperimentale con le farmacie per la distribuzione convenzionata dei farmaci esclusi dalla lista Pht»; e il 102.0.102, che puntava a estendere alle parafarmacie la somministrazione dei test antigenici e dei vaccini covid.

A proposito di spesa farmaceutica, dunque, il testo della Manovra che approda in aula conserva la versione originaria dell’articolo 96, che incrementa dal 7,65 all’8% il tetto degli acquisti diretti per l’anno nuovo (8,15% dal 2023 e 8,30% dal 2024) e lascia invariato al 7% il budget della spesa convenzionata. L’unica novità al riguardo arriva dall’emendamento 92.28 (testo 2) approvato in commissione Bilancio, che limita l’applicazione del nuovo tetto soltanto alle aziende farmaceutica in regola con il pagamento dei ripiani di loro competenza.

Da ricordare, tra le altre disposizioni della Manovra, l’articolo 88 che aumenta il Fondo sanitario nazionale 2022 da 124 a 126,061 miliardi, e l’articolo 4, che abbassa dal 22 al 10% l’aliquota iva sui prodotti per l’igiene femminile non compostabili (tamponi e assorbenti). Palazzo Madama dovrebbe votare il testio entro il 28 dicembre e passare la palla alla Camera, che a sua volta dovrà votare la Manovra entro il 31 (per evitare l’esercizio provvisorio). Probabile che il Governo possa scongiurare il rischio ricorrendo al voto di fiducia.